Con il test nucleare di ieri la Corea del Nord, oltre ad annunciare al mondo intero di essere diventata una potenza atomica, ha varcato quel "punto di non ritorno" che potrebbe spingere l'intera penisola, e non solo, sull'orlo di un conflitto su scala "regionale" dagli esiti disastrosi. Specie ora che Pyongyang ha raggiunto lo status di potenza nucleare. Ora sull'intera regione dell'Asia orientale si potrebbe scatenare una veloce corsa al "riarmo" che di certo allarmerà le grandi potenze militari del pianeta, come gli Stati Uniti, la Cina e la Russia, tutti direttamente coinvolti nella crisi, e nel caso di eventuale conflitto.

Paesi come il Giappone, per decenni impossibilitati a costruire un vero esercito, ridotti a semplici forze di autodifesa (con capacità missilistiche solo aria-aria) da una costituzione ormai vecchia scritta dagli americani subito dopo i disastri di Hiroshima e Nagasaki, potrebbero richiedere il diritto di costruirsi una propria bomba atomica, come deterrenza nei confronti della crescente minaccia nord coreana.

Da qui altri paesi, tra cui il Vietnam o la stessa Taiwan, da decenni in contrasto con la Cina per dispute territoriali spesso sfociate in vere e proprie crisi su scala locale (sorvoli di aerei armati o scambi di artiglieria leggera lungo i confini), potrebbero iniziare a fare pressioni per avere una propria arma nucleare tattica.

Gli scopi delle armi atomiche nord coreane

In realtà le mosse del regime di Pyongyang, che mai come ora mostra i propri muscoli sfidando apertamente superpotenze militari come gli Stati Uniti, sono tutt'altro che "belligeranti", nonostante l'intensa propaganda interna che parla di "catastrofi" e "attacchi nucleari in territorio americano".

Dotarsi di un proprio arsenale nucleare non vuol dire solo assicurare la durata del regime nel tempo. Ma comporta una notevole riduzione delle spese militari che oggi assorbono notevoli risorse che dovrebbero essere investite nello sviluppo agricolo e industriale, in un paese spesso esposto a gravi carestie nelle aree più rurali.

Un miglioramento della produzione agricola potrebbe ridurre, se non del tutto annullare, il rischio di gravi carestie nel paese. Inoltre le armi atomiche nord coreane possono essere utilizzate pure come "strumento di pressione" di Pechino contro Washington, inducendo quest'ultima rallentare la propria espansione verso le coste dell'Asia orientale.

La Corea del Nord, pur essendo la nazione più isolata al mondo, continua a rimanere un avamposto cinese proiettato verso il Pacifico occidentale. Una eventuale caduta del regime nord coreano potrebbe significare una grave sconfitta per la Cina che si troverebbe l'influenza americana nel giardino di casa. Per non parlare della stessa Russia che sulla regione continua ad esercitare un certo controllo.