L'accusa del Ministro degli Interni Minniti all'Unione Europea è grave, gravissima. Alla luce dei famosi sbarchi, di quei lontani 27 e 28 giugno scorso, ecco che Minniti colpisce duramente la proposta "incivile" dell'Unione Europea, che a fronte delle 27 navi con circa 12mila disperati a bordo ha preferito 'girare la testa dall'altra parte', trattando l'Italia come la Turchia e la Libia, nazioni pagate qualche milione di euro in più per tenere in casa propria i migranti e non farli uscire dai propri confini.
Minniti: 'Ue vuole solo dei centri di internamento'
Minniti interviene duramente prendendo una posizione netta nei confronti dell'Ue, e infuria subito la polemica. "Sapete cosa ci offrirono per tenere in casa i migranti?", denuncia, "nessuna soluzione Politica, ma soldi per creare nuovi hot spot". Un accusa pesante all'Unione Europea che il ministro lancia in un'intervista al Giornale, e nella quale sottolinea che tale somma di denaro non veniva certo offerta all'Italia per garantire l'integrazione dei migranti, ma fosse bensì finalizzata alla creazione di centri di accoglienza nei quali i migranti venissero internati, senza la libertà di uscire". "Volevano creare dei centri di internamento" prosegue duramente il ministro, "ovvero creare delle vere e proprie galere dove sarebbero stati rinchiusi perfino i minori orfani".
Italia: 'più autonomia da Bruxelles'
Minniti che a fronte di tali accadimenti chiede al governo italiano 'più autonomia da Bruxelles', specificando che l'Italia non può e non deve essere succube di un organo politico altamente inaffidabile. "Siamo soli ad affrontare l'emergenza migratoria" sottolinea sempre il ministro, giudicando inutile "sperare in aiuti dall'estero che non arriveranno mai".
Ciò è testimoniato anche dall'arrivo dei 70 militari sul Brennero, una mossa dell'austria giudicata dal Viminale "sorprendente quanto ingiustificata". Infatti, secondo il governo italiano, la situazione sulla frontiera italo-austriaca è più che tranquilla, in quanto sarebbe già stato inibito l'ingresso sul territorio nazionale a circa 1200 cittadini stranieri.
Tuttavia l'Austria sostiene che l'invio dei militari sul confine serve solo a 'garantire maggiore sicurezza sui confini, soprattutto a fronte di un aumento di immigrati irregolari trovati sui treni merci e diretti appunto in Austria'. "La collaborazione dei militari", ha riferito l'Austria "é esclusivamente volta ad accrescere l'intensità e la qualità dei controlli".