Pyongyang dal 2010, secondo il Wall Street Journal, avrebbe in dotazione batterie di missili anti-aerei KN-06, capaci di abbattere aerei fino ad una distanza massima di 150 km. Queste batterie di missili sarebbero ispirati ai più famosi sistemi della Russia, gli S-300.

Primo ministro nordcoreano "Affermazioni di Trump costituiscono una dichiarazione di guerra"

Il primo ministro della Corea del Nord, Ri Yong Ho, ha dichiarato che le affermazioni del presidente statunitense costituiscono una dichiarazione di guerra e per questo ha sostenuto di avere il diritto di abbattere i Jet americani e lo ha ribadito appellandosi alla carta delle Nazioni Unite che sancisce il diritto di autodifesa dei Paesi membri, per questo è convinto di poter abbattere i jet anche se non sono dentro i suoi confini.

Poi il primo ministro Ri Yong Ho ha proseguito ricordando al mondo che gli USA sono stati i primi a muoversi verso una eventuale guerra. A questa ennesima provocazione gli Stati Uniti hanno risposto dicendo di possedere un abnorme arsenale per combattere la minaccia nordcoreana.

Trump "l'opzione della guerra sarebbe devastante"

Donald Trump durante una visita congiunta alla Casa Bianca con il premier spagnolo Mariano Rajoy ha dichiarato di essere pronto per la "seconda opzione" che sarebbe quella militare e meno preferita dalla presidenza dal momento che risulterebbe devastante.

Il segretario di stato americano, Rex Tillerson, da domani fino a sabato sarà in Cina per discutere la questione della crisi nordcoreana, il quale potrebbe sottolineare la volontà degli Stati Uniti di continuare a trattare il problema con la diplomazia.

Intanto Linkiesta dubita della guerra Usa-Nord Corea

Oggi la famosa testata giornalistica Linkiesta ha pubblicato un articolo nel quale elenca le ragioni per le quali non è possibile che si scateni una guerra tra Gli Stati Uniti e la Corea del Nord. Tommaso Canetta, l'autore dell'articolo è partito dai nomignoli usati dai due capi di stato usati per riferirsi uno all'altro con l'intenzione di indicare che la situazione non può essere tanto grave, infatti uno è chiamato "piccolo uomo-razzo" l'altro "vecchio americano mentalmente instabile".

Ha continuato riferendo che un bombardamento americano sui siti nucleari sarebbe molto improbabile a causa dei numerosissimi rischi che comporterebbe, infatti si registrerebbero danni ingenti alla popolazione civile e nell'ambiente in caso il materiale radioattivo si disperdesse dopo il bombardamento.