Viste le continue accuse di neonazismo ed i poco felici paragoni tra Alternativa per la Germania ed il vecchio Partito Nazionalsocialista di Adolf Hitler, ci può ben stare anche una 'notte dei lunghi coltelli'. In seno al partito di estrema destra tedesco, entrato per la prima volta al Bundestag in seguito al lusinghiero risultato elettorale, è già iniziata. I coltelli sarebbero rivolti contro Frauke Petry, la presidente alla cui gestione è essenzialmente legata la crescita di AfD, ma che nell'ultimo anno è stata messa da parte, a vantaggio del vice presidente Alexander Gauland e della 'iron lady' Alice Weidel.
L'assenza prolungata della Petry dalla scena politica è stata motivata da una gravidanza, ma nell'ultimo congresso la stessa leader era stata messa sotto accusa dinanzi a quello che era un evidente calo di consensi. Le urne hanno dimostrato che il momento di crisi dell'ultradestra teutonica è alle spalle, merito di una campagna elettorale senza pause e senza freni da parte del vecchio Gauland e della Weidel. Quest'ultima, omosessuale dichiarata, è stata persino capace di unire la battaglia della destra radicale a quella dei diritti gay, accusando culture non tipicamente tedesche, quella islamica in particolare, di essere le principali fautrici di fenomeni come l'omofobia e tutte le altre discriminazioni nei confronti degli omosessuali.
Una mossa rivoluzionaria che ha abbattuto alcuni stereotipi tipici della destra estrema, sradicando consolidati tabù. Ora che AfD è una realtà parlamentare, il merito viene attribuito a Gauland ed alla Weidel: pessime notizie, pertanto, per Frauke Petry, sempre più in minoranza all'interno dello stesso partito da lei presieduto.
La doppia rinuncia di Frauke Petry
La gravidanza e le polemiche congressuali avevano spinto la Petry a rinunciare alla candidatuta alla cancelleria, a favore del duo Gauland-Weidel. Ora la stessa presidente di AfD ha annunciato che non si unirà al gruppo parlamentare appena eletto al Bundestag. I motivi sono più o meno gli stessi che hanno portato la sua corrente in minoranza: Frauke Petry non condivide la linea politica troppo estrema del vice presidente e della sua 'delfina'.
Così la conferenza stampa convocata per festeggiare il seggio al Bundestag che Frauke Petry ha conquistato in Sassonia, è diventata occasione per un vero annuncio-choc. "Inutile negare le divergenze aperte nel nostro partito - ha detto ai giornalisti, motivando la sua scelta - ragion per cui non dobbiamo chiuderle in una tomba. Nelle ultime settimane AfD ha agito come un partito anarchico e con una concorrenza così debole avrebbe dovuto ottenere almeno il 20 per cento".
Richiamo alla moderazione
Per Frauke Petry, pertanto, il risultato elettorale appena conseguito è tutt'altro che soddisfacente ed il motivo sono "discorsi retorici che spaventano ed allontanano i nostri concittadini". La politica estremista di Gauland ed Alice Weidel, secondo la Petry, avrebbe fatto fuggire la parte moderata che invece, nei mesi scorsi, si era avvicinata ad AfD.
"Da parte mia - ha aggiunto - invoco una politica conservatrice per tutte le questioni che riguarderanno il futuro, ma rigetto le affermazioni assenti sentite in passato". La scelta di non entrare in Bundestag sarebbe maturata al termine di una riflessione ponderata, ma la spinta sarebbe arrivata dopo la forte dichiarazione di Alexander Gauland. "Daremo la caccia alla Merkel", ha detto il vice presidente di AfD, subito dopo l'ufficializzazione del risultato elettorale. "Questa - ha sottolineato la Petry - è solo retorica che gli elettori civili non considerano costruttiva". Immediata la replica della controparte. "Dopo queste uscite, propongo che Frauke Petry si dimetta dalla presidenza ed abbandoni il partito, per evitare di fare altri danni", ha risposto dura Alice Weidel.