Questo venerdì 8 settembre a Spilamberto (Modena) si è svolta la prima serata della Festa provinciale di Articolo 1 - MDP e il comizio d'apertura è stato affidato ad Enrico Rossi, governatore della Toscana e uno dei principali dirigenti del movimento di centrosinistra nato nello scorso febbraio. Vediamo le parti salienti di quello che ha detto.

'Autocritica per aver praticato il meno peggio: ora cambiare rotta. Serve progressività per combattere diseguaglianza'

Enrico Rossi ha iniziato dai temi economici, dicendo: "Anche noi dobbiamo guardare criticamente a quello che abbiamo fatto, perché per un periodo troppo lungo abbiamo avuto un'idea troppo ottimistica della globalizzazione, siamo stati parte anche noi di questo dominio della cultura liberista del mercato.

Anche noi in buona fede abbiamo creduto nel meno peggio e lo abbiamo praticato. Ora si deve cambiare rotta. C'è un punto su cui dobbiamo dire basta: la parola "riforma" per i ceti popolari è diventata negativa, da almeno 30 anni rappresenta un arretramento nei diritti. La flessibilità è diventata ormai precarietà, la quale caratterizza il 75% dei nuovi ingressi nel mondo del lavoro. I ritmi di lavoro sono aumentati e il potere d'acquisto degli stipendi è diminuito. Io però sono riformista: credo che gli imprenditori quando investono vadano aiutati, ma non è quello che sta accadendo: ormai si incentiva tutto e tutti indiscriminatamente. Bisogna premiare gli imprenditori che investono e invece penalizzare quelli che fuggono, che lavorano per la finanziarizzazione dell'economia e a volte fanno fallimenti pilotati.

Invece Renzi va avanti coi bonus uguali per tutti, come sui bebè, sulla prima casa e sui nei 18enni. Le detassazioni di questi ultimi anni hanno favorito più i ricchi che i poveri. Invece dovrebbe esserci progressività per far diminuire le diseguaglianze. Bisogna poi ricreare le condizioni per fare più investimenti pubblici, occorrerebbe 1 punto di PIL in più investito in essi, magari di concerti con gli enti locali: ad esempio sulle scuole e sulla messa in sicurezza del territorio.

Una forza seria deve saper dire oggi "chi ha di più paghi di più", mentre il Pd negli ultimi mesi ha parlato di "Flat tax" e di riduzione indiscriminata delle tasse".

'Minniti ha rischiato di fare miccia a rigurgiti razzisti e neofascisti. Noi vogliamo regolare e integrare migranti'

Enrico Rossi si è soffermato anche sul tema dell'immigrazione, affermando: "Vorrei dire a Minniti, il quale temeva una rottura democratica, che ha rischiato di dare la miccia a una ventata di rigurgito razzista e neofascista che vediamo in giro ovunque.

Da amministratore a volte mi sono domandato: ma l'inefficienza che ha il Ministero dell'Interno tale da metterci nelle condizioni di non governare il fenomeno dell'accoglienza, non sarà mica voluta per un secondo fine, ovvero quello di alimentare la guerra fra gli ultimi e i penultimi? Chi ha poco è stato convinto che chi arriva gli toglie il pane di bocca. Ma quello non è certo il problema principale. Certo è un fenomeno da regolare, favorendo inserimenti lavorativi affinché chi viene accolto dia un contributo alla comunità che lo accoglie. Ma io vedo su questo una prova di larghe intese, sull'idea di 'dagli agli immigrati' ultimamente il PD, la destra e i grillini la pensano in modo molto simile.

Noi invece siamo per fare politiche di regolazione e integrazione, siamo per fare dell'immigrazione un'occasione anche per noi che diminuiamo come popolazione. Va poi ricordato che l'Africa oggi con il liberismo è diventata uno spazio dove dominano le multinazionali e la Cina che sfruttano le risorse".

'PD non è nemico ma interlocutore numero uno. Alternativi sui contenuti, puntiamo alle due cifre poi facciamo partito'

Enrico Rossi si è infine soffermato sul futuro immediato della sinistra italiana: "Una sinistra può rinascere se mette in campo una serie di valori e di principi, serve avere un'identità. Con ogni probabilità si voterà con il sistema proporzionale perché è nell'interesse di tutti i maggiori partiti: in tale contesto le forze politiche si presentano con il proprio volto e il proprio programma, poi valutano in parlamento con chi allearsi.

Non ho problema a dire che l'interlocutore numero uno è il Partito Democratico. E chi altri dovrebbe essere? Governiamo con loro in moltissime città. Chi dice che noi abbiamo il PD come nemico afferma una falsità: il mio nemico è la destra e anche il M5S è un avversario. Noi vogliamo essere una sinistra alternativa al PD sui contenuti, con un programma alternativo, ma anche disponibile a discutere. Certo se il PD ha il programma con cui Renzi ha vinto le Primarie è difficile trovare punti di convergenza. Serve una forza di sinistra aperta, che non si rinchiuda in un angolo o in una ridotta. Ci rivolgiamo a tutte le forze di sinistra: la nostra gente ci chiede che non ci dividiamo e che ci troviamo d'accordo.

E vedrete che una sinistra unita otterrà un importante risultato elettorale. Sono stufo della diatriba su Pisapia. C'è da costruire nel Paese una sinistra nuova e unitaria: va convocata un'assemblea nazionale costituente di questa forza in cui discutere identità e programmi. Serve anche un processo di partecipazione dal basso in cui si delega a partecipare all'assemblea chi davvero rappresenta qualcuno indipendentemente dalle etichette di appartenenza e che uno provenga da Articolo Uno, da Campo Progressista, Possibile o da Sinistra Italiana. Oggi è finita l'idea dell'uomo solo al comando: non si può fare il riformismo dall'alto che anzi fa finire il paese nelle sabbie mobili. Se noi riusciremo a far questo potremo puntare in alto: a un risultato a due cifre, ne sono convinto visto che i sondaggi dicono che già oggi se uniti arriveremmo all'8,5% e man mano che ci presenteremo al paese con la nostra offerta troveremo ulteriori consensi.

E poi dopo le elezioni ci sarà un congresso: abbiamo bisogno di un partito perché la politica ha bisogno anche di organizzazione se vogliamo che sia autonoma e non sia pagata da qualcuno che sta dietro e poi chiede il conto. Il liberismo ha distrutto i corpi sociali, dai sindacati ai partiti fino ai corpi intermedi, ora dobbiamo reagire senza farci mettere in un angolo per riportare alla politica qual popolo che il PD ha perso negli ultimi anni".