Un mese alle regionali siciliane e qualche mese in più per le elezioni politiche che porteranno a Palazzo Chigi il candidato leader della coalizione vincente. Tutti i partiti e i movimenti politici si stanno preparando per una sfida elettorale che più che difficile sarà nervosa in quanto si gioca su decimali per potersi attestare come prima forza, dato l'affermazione sul palcoscenico politico italiano di ben tre contenitori politici come centro-sinistra, movimento 5 stelle e centro-destra. I dati raccolti dall'istituto Tecnè rivelano un trend che sembra premiare sempre di più il centro-destra rispetto agli altri due concorrenti.
Sondaggio Tecnè, i risultati
Nelle prime posizioni si realizza un importante sorpasso del Partito Democratico ai danni del Movimento 5 Stelle. Il partito capitanato dal segretario Matteo Renzi si è attestato intorno al 26,2% con un guadagno di ben 0,3% rispetto alla precedente rilevazione. Tale incremento dei consensi può essere spiegato con la serenità introdotta dal Governo Gentiloni nella sua azione politica quotidiana e dall'emergere di esponenti ritenuti validi come l'attuale ministro dell'Interno Minniti.
Segue quindi il Movimento 5 Stelle che subisce un crollo dello 0,7%. Gli italiani non sembrano aver percepito al meglio la scelta del giovane Di Maio a candidato Presidente del Consiglio e l'hanno dimostrato rispondendo al sondaggio.
In grande forma il centro-destra con Forza Italia che guida la coalizione con il 15,9%. Il movimento di Silvio Berlusconi ha registrato un incremento dello 0,3% e si sta confermando ogni settimana di più come il primo partito del centro-destra. Buon risultato anche per la Lega Nord che incrementa il proprio consenso di un decimale toccando quota 15,3% mentre perde quello che ha guadagnato l'ex movimento secessionista Fratelli d'Italia che si arresta al 5%.
Il centro-destra unito si attesterebbe perciò al 36,2% con un netto vantaggio sugli altri concorrenti a Palazzo Chigi.
Altri partiti minori sembrano influenzare poco la scena politica con Articolo 1-MDP al 4,0% e Sinistra Italiana al 2,6%. Tutte e due i partiti risultano stabili in quanto non si sono resi ancora protagonisti di nessuna importante azione politica a livello nazionale. Ridotte variazioni anche per Alternativa Popolare che si ferma all'1,9% mentre continua la discesa di Campo Progressista che non riesce a raggiungere l'1% fermandosi allo 0,9%.