In occasione della puntata di questo lunedì 27 novembre a "Otto e mezzo" su La7, oltre al deputato del M5S Alessandro Di Battista, è intervenuto anche il celebre attore Riccardo Scamarcio, il quale in modo piuttosto inedito non ha evitato alcuni argomenti politici. Vediamo le parti salienti di quello che ha detto.
Riccardo Scamarcio apprezza Di Battista, critica il limite dei due mandati del M5S e invita la politica ad abbassare i toni
Riccardo Scamarcio ha parlato all'inizio della scelta di Di Battista di non ricandidarsi, affermando: "Condivido la sua scelta, penso che al di fuori dalle istituzioni si possa fare politica ed essere anche più incisivi.
Ci sono diverse cose che mi piacciono di Di Battista, sentendo diversi suoi interventi in Parlamento posso dire che raramente ho sentito un deputato parlare in questo modo, mettendo al centro questioni vitali e serie che dovrebbero essere all'ordine del giorno e sull'agenda dei giornali. Comunque il Movimento 5 Stelle ha dei limiti, come appunto il discorso dei due mandati: c'è stato un periodo all'inizio della legislatura in cui hanno dimostrato una certa inesperienza".
Più in generale l'attore pugliese ha affermato: "C'è uno strumento ricattatorio dei media che condiziona molto la politica italiana. Fin da dopo Tangentopoli abbiamo visto che uno strumento come l'Avviso di Garanzia, che doveva garantire il cittadino per dirgli che lo Stato stava indagando su di lui, è stato poi usato come strumento di ricatto che ha buttato giù la Prima Repubblica.
Non condivido la scelta del limite ai due mandati proposto dal M5S perché in questo paese c'è la presunzione d'innocenza e non posso pensare che al terzo mandato uno poi si corrompe. Inoltre un parlamentare ci mette 5 anni a capire come funziona. Credo che in questo paese si debbano abbassare i toni e cercare dei punti in comune, e ce ne sono: stiamo vivendo un momento molto delicato della nostra storia economica e politica.
L'Italia è l'ombelico del mondo: dobbiamo davvero mettere lo Stato in mano ai cittadini e farlo funzionare".
Scamarcio sulla vicenda Alitalia e sullo stato di Roma
Scamarcio si è soffermato pure sull'annosa vicenda Alitalia: "Era la compagni di bandiera Italiana, ma quando a un certo punto l'Europa ha impedito allo Stato di investire dei soldi perché era in perdita, l'abbiamo privatizzata.
A quel punto la nuova compagine ha fallito, magari facendo anche dei profitti, ma comunque i salari hanno pagato perché sono state licenziate diverse persone: è stata riprivatizzata e lo Stato ha messo altri soldi. Etihad ha preso la proprietà degli slot di Alitalia, che gli interessavano e quando si è trovata a dover fare investimenti ha licenziato. E lo Stato ha pagato di nuovo: se Alitalia fallisce il danno economico è più grande dei soldi che deve investire lo Stato. E allora perché si è privatizzata? Perché non si è nazionalizza Alitalia?"
Sull'Amministrazione della Raggi a Roma, Scamarcio ha detto: "Vivendo a Roma posso dire che non ho notato nessuna differenza, noto ancora diversi dei problemi enormi che c'erano prima.
Ricordo che il New York Times ha detto che a Roma c'erano i topi e da quel giorno questo è diventato un luogo comune. Ma chiunque è stato a New York sa che a Manhattan mentre sei fermo al semaforo si vedono delle pantegane, ma pochi ne parlano".
Riccardo Scamarcio parla di Silvio Berlusconi e spiega perché 'chiunque vada al Governo potrà fare poco'
Scamarcio ha anche parlato di Silvio Berlusconi dicendo: "Lui ha perso credibilità nel 2011 quando si è ritirato lasciando il paese in quello stato: una persona come lui che ha basato tutta la sua politica sulla virilità e sul mostrare gli attributi, quando arriva il momento in cui deve difendere gli interessi della nostra nazione, non se ne può andare.
Gli italiani non sono stupidi, si sono accorti che lui se ne andò perché era stato attaccato personalmente e perché gli avevano messo le mani in tasca". Più in generale l'attore pugliese ha affermato: "Io credo che si possa fare poco in questo momento in Italia per come vanno le cose, chiunque vada al Governo, e per una semplice ragione: noi paghiamo 100 miliardi di interessi sul debito e dobbiamo rispettare il 2,5% di deficit. Mi dite con questi restrizioni che cosa rimane a questo povero Stato? Investimenti produttivi non se ne possono fare in nessun ambito. I conti in Europa si fanno un po' come dicono loro: Germania e Francia fanno un po' dei calcoli a modo loro, non c'è una vera politica europea.
Semmai c'è una politica economica, finanziaria e monetaria e questo ci sta impoverendo tutti: io giro molto per l'Europa e noto che la società civile soffre ovunque".
Infine una domanda sul suo prossimo film diretto da Paolo Sorrentino, intitolato Loro, in cui si parla anche di Berlusconi, Scamarcio ha detto: "Credo che a Berlusconi questo film piacerà, perché comunque un film di Sorrentino non può che essere bello. Il film non parla solo di Berlusconi, ma di noi come paese e della mercificazione dei corpi che vi è".