Non c'è dubbio che la Lega miri in alto. 'Prima il Nord' oggi è diventato 'Prima l'Italia', salvo poi qualcuno che si erge addirittura a paladino della 'razza bianca'. L'ex sindaco di Varese, Attilio Fontana, si è reso conto della gaffe qualche ora dopo averla pronunciata, anzi probabilmente qualcuno gli ha fatto notare il poco politicamente corretto proclama esposto ai microfoni di Radio Padania. E visto che il Ku Klux Klan non ha mai preso piede in Italia, ha deciso di correggere il tiro: peccato che la frittata era bella e fatta. Così, quando la campagna elettorale per il rinnovo del governo regionale lombardo è ancora agli inizi, il candidato presidente del centrodestra finisce nella bufera.

"L'Italia non può accettare tutti gli immigrati perché si metterebbe a rischio la razza bianca". Al di là degli assurdi commenti di approvazione esposti a corredo dei vari articoli e sui social da quella parte becera dell'Italia che, davvero, perde sempre le buone occasioni per tacere, questa affermazione è inaccettabile ed oltrepassa ogni limite di decenza.

Le reazioni

Dunque, in attesa di "decidere se la nostra razza bianca deve proseguire la sua esistenza o essere cancellata", il "non razzista ma razionale" Fontana (il virgolettato è tutta farina del suo sacco) si difende, definendo le sue parole "un lapsus". Dubitiamo fermamente che qualche leghista abbia letto Freud, secondo il quale i lapsus altro non sono che forme di espressione indiretta dell'inconscio e, pertanto, per nulla casuali.

Ad ogni modo se l'ex primo cittadino di Varese voleva darsi in pasto ai leoni nell'arena, ha centrato il suo obiettivo. Criticare una simile uscita è come sparare sulle Croce Rossa. "Più che un candidato moderato - ha detto il candidato presidente lombardo del PD, Giorgio Gori - Fontana è un Salvini in giacca e cravatta, anzi è più un Borghezio".

Matteo Renzi dal suo account Facebook rincara la dose. "Ci aspettavamo un alto dibattito ed invece abbiamo un candidato leghista che parla di razza bianca e di invasioni. La vera sfida del prossimo 4 marzo è tra rancore e speranza, in Lombardia e nel resto del Paese. Noi parliamo di innovazione e capitale umano". Ironico il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio.

"Per Berlusconi noi siamo estremisti e loro moderati. Se Fontana è un moderato, io sono Gandhi". Amareggiato il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello. "Possibile che dopo ottant'anni dalle leggi razziali dobbiamo ancora spiegare agli ignoranti che non esiste una razza bianca da difendere". Naturalmente non poteva mancare il commento di Matteo Salvini che ha cercato di spiegare il senso delle parole di Fontana ed ha aggiunto ulteriori farneticazioni. "Il colore della pelle non c'entra - dice il segretario della Lega - ma qui rischiano di sparire secoli di storia se prende il sopravvento l'islamizzazione". Dunque dal suprematismo bianco si passa direttamente alle crociate, qualcuno dovrebbe pur spiegargli prima o poi che i musulmani in Italia rappresentano appena il 3,3 % dei religiosi praticanti e che il numero dei migranti sbarcati nel Belpaese nel corso del 2017 è inferiore del 34 % rispetto all'anno precedente. Ma ci sono alcuni italiani che, purtroppo, preferiscono i deliri ai dati reali: i secondi bisogna leggerli per impararli, troppa fatica.