Mancano appena 39 giorni alle elezioni politiche in programma il 4 marzo prossimo e, in attesa che scatti il divieto di effettuare sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani, si moltiplicano i rilevamenti statistici sul possibile esito delle urne. Gli ultimi sondaggi politici in ordine di tempo sono quelli effettuati dall’istituto di ricerca Swg tra il 22 e il 24 gennaio, ma pubblicati solo ieri, 25 gennaio, tra gli altri, dal quotidiano Il Foglio. I numeri forniti dalla società fondata a Trieste nel 1981 ci consegnano una situazione abbastanza cristallizzata rispetto ai giorni precedenti, con il M5S sempre prima forza politica, il centrodestra prima coalizione e il centrosinistra più staccato.

Ma vediamo tutte le cifre nel dettaglio

Centrodestra sempre in testa nei sondaggi ma lontano dal 40%

Che la coalizione di centrodestra sia in testa a tutti i sondaggi è cosa nota da mesi. Il dubbio è se il ‘matrimonio’ contro natura tra Forza Italia di Silvio Berlusconi e la Lega di Matteo Salvini, divisi quasi su tutto (dall’Europa alla legge Fornero) reggerà ad una eventuale prova di governo. Comunque sia, il partito del Cavaliere è dato sempre in vantaggio sugli alleati-rivali leghisti con il 16% delle preferenze virtuali degli italiani, contro il 13% degli ormai ex lumbard. A completare la coalizione di centrodestra troviamo i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, confermatissimi sopra quota 5%, precisamente al 5,5%, e la ‘quarta gamba’ centrista di Noi con l’Italia-Udc (Raffaele Fitto + Lorenzo Cesa) con un lusinghiero 2,2%.

Numeri che sommati portano la coalizione di centrodestra al 36,7%, in leggero calo rispetto agli ultimi rilevamenti, ma comunque ancora lontano dalla quota psicologica del 40%.

La bizzarra teoria de Il Foglio sul centrosinistra unito a Liberi e Uguali

Passando all’altra coalizione, il centrosinistra, i sondaggi Swg del 25 gennaio assegnano al Pd di Matteo Renzi un rotondo 24%, qualche decimale in più rispetto alle scorse settimane.

I renziani sembrano essere riusciti a bloccare un calo che sembrava inarrestabile, ma l’apporto dei partiti alleati resta ancora scarso. La lista + Europa di Emma Bonino, infatti, si fermerebbe all’1,5%. Peggio ancora va per la Civica Popolare del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, inchiodata all’1,3%, mentre Insieme (Socialisti, Verdi e la misteriosa Area Civica) non va oltre uno striminzito 0,9%.

Totale della coalizione di centrosinistra: 28,1%. Troppo poco per puntare alla vittoria elettorale. Ecco allora che il quotidiano Il Foglio diretto dal successore di Giuliano Ferrara, Claudio Cerasa, si inventa la astrusa ipotesi di un “centrosinistra che si muove lungo l’asse Pd-LeU”. Il partito di Pietro Grasso, secondo Il Foglio, con il suo 6,4% porterebbe il centrosinistra al 34,5%, ad un passo dai rivali del centrodestra e ben sopra il M5S. Ipotesi che, al momento, non sembra però avere basi reali di realizzazione, visto l’odio che corre tra renziani e bersaniani.

M5S primo movimento politico secondo Swg

Il movimento politico in testa al gradimento degli italiani, almeno nei sondaggi, resta sempre il M5S.

Luigi Di Maio e compagni, però, non riescono ad avvicinare quota 30%, facendo registrare il 27,8%. Troppo poco per puntare a Palazzo Chigi senza scendere a patti con qualcuno. A completare la lista dei partecipanti al voto del 4 marzo troviamo poi Potere al Popolo, il cartello della sinistra radicale guidato da Rifondazione Comunista che fa segnare lo 0,4%. Tutti gli altri, compresa Casapound, mettono insieme lo 0,6%.