Non si ferma la bufera che dai cieli americani si è trasferita sulla Casa Bianca. Ad attirare fulmini e saette sulla testa del Presidente è lo stesso Trump, che sembra essersi abituato al contraccolpo mediatico delle sue dichiarazioni, provenienti quanto dallo Studio Ovale che dai suoi tweet, immediati nel destare scandalo e scalpore da tutto il mondo, alla stessa velocità del celebre battito d'ali come accaduto con le parole shock sui migranti, tanto da far sorgere il dubbio che le sue "scivolate" non siano del tutto casuali, almeno a giudicare dall'attenzione sempre maggiore che riescono a catturare.

Le reazioni

Dopo le reazioni che dall'America Latina hanno coinvolto l'Africa, subito dopo la “fuga di espressioni” del presidente e riportata dai diversi organi di stampa, Trump si trova "costretto" ad un passo indietro, a seguito dell'onta di dissenso scaturita da quelle che vengono ritenute affermazioni razziste e xenofobe, come le ha definite l'ONU, e cerca di riparare con l'ennesimo tweet da dichiarata mea culpa, affermando di aver usato un linguaggio duro, ma di non aver utilizzato le espressioni che gli sono state attribuite dalla stampa. Attorno a lui cori contrastanti: la stampa divulga e diffonde, Donald richiama alla verità cercando appoggio dai testimoni presenti e restanti che tuttavia tacciono senza smentire.

Silenzi gratis e silenzi comprati

Un Trump che si è ancora una volta guadagnato le prime pagine dei principali quotidiani nazionali al motto di “l'importante è che se ne parli”, che mentre da un lato smentisce di aver usato la parola cesso riferita ai Paesi con maggiore flusso di immigrati verso gli Stati Uniti, dall'altro si ritrova già dentro un altro scandalo, stavolta generato dal “silenzio”, quello della ex pornostar Stephanie Clifford, che il presidente tramite il suo legale Michael Cohen, avrebbe comprato per tacere un presunto rapporto sessuale, alla modesta cifra di 130.000 dollari.

A riportare la notizia il Wall Street Journal, riferendo che il raggiungimento dell'accordo sarebbe avvenuto esattamente ad un mese dalle elezioni proprio per evitare che lo scandalo travolgesse il presidente degli Stati Uniti. La "trattativa" dunque sarebbe datata 2016, mentre i fatti risalirebbero al 2006, anno in cui il presidente era già sposato (dal 2005) con l'attuale moglie Melanie, sul cui silenzio sarebbe interessante soffermarsi visto che, almeno per queste ultime ore trascorse, sono stati proprio loro i veri protagonisti delle vicende attorno al burrascoso presidente.