Sono almeno 7500 e provengono da Guatemala, El Salvador e Honduras, i migranti che da circa una settimana stanno percorrendo la strada verso gli Stati Uniti. Nella notte appena trascorsa hanno sostato a Città del Messico, dividendosi tra le tre strutture di Ciudad Hidalgo, mentre almeno 2000 si sono accampati nella piazza centrale.
Una carovana in cammino nonostante i tweet del presidente Trump, che ha parlato di “criminali e mediorientali sconosciuti” in direzione Usa che si sarebbero aggiunti alla colonna umana, per i quali ha allertato polizia di frontiera ed esercito, non prima di aver attaccato i Paesi centroamericani, colpevoli di non essere stati capaci di trattenere i migranti, parlando di una e propria “emergenza nazionale”.
Tweet e tagli: tweet al veleno e tagli degli aiuti che il presidente degli Stati Uniti ha anticipato di voler infliggere ai tre paesi da cui arrivano principalmente i migranti, Guatemala, El Salvador e Honduras. Nonostante le minacce, nonostante la “scorta” di agenti della polizia messicana e del personale dell'Istituto nazionale delle migrazioni, la marcia procede diretta verso quel "sogno americano" capace ancora di guidare i passi di migliaia di “persone cattive”, espressione usata da Trump nella giornata di ieri, in Arizona, per definire alcuni gruppi all'interno della carovana.
Prosegue la carovana di migranti verso gli USA
Il tutto mentre il futuro presidente messicano, Andrés Manuel López Obrador, ha parlato di voler raggiungere un accordo con il presidente degli Stati Uniti, insieme al ministro canadese, Justin Trudeau, per avviare un progetto di cooperazione che consenta una strategia di sviluppo sia per il Centro America che per il Messico sudorientale.
“La questione non è Politica, ma avere Una vita migliore” è solo una delle tante frasi pronunciate da uno dei migranti intervistati lungo la marcia da Askanews. Uomini, donne e bambini che non arrestano il proprio cammino e non si lasciano fermare dalle parole di ostilità che provengono dalla Casa Bianca.
Intanto Donald Trump continua a puntare il dito e tramite Twitter lancia un altro avviso, ovvero che - "se si assiste al movimento di una carovana di migranti o a persone che arrivano illegalmente nel paese" - in sostanza la colpa sarà sempre da attribuire ai democratici. Una retorica che non si ferma, seppur uno stop ci sia stato e anche importante: quello dei fondi per la costruzione del muro con il Messico.