Sappiamo tutti quanto sia importante andare a votare il 4 marzo, ciò che però è altrettanto importante è capire come si voterà.

Da Porcellum a Rosatellum

Dopo la bocciatura della riforma costituzionale, avvenuta il 4 dicembre del 2016 con la vittoria netta del no al referendum, l'Italia si è trovata a fare i conti nuovamente con la legge elettorale.

L'Italicum, che aveva sollevato parecchie polemiche e diversi ripensamenti da parte delle forze Politiche, era legato a doppio filo alla legge costituzionale, caduta la prima è dovuto cadere per forza di cose anche l'altro.

Andare a votare con il Consultellum, versione costituzionalmente accettata e revisionata dalla stessa Corte costituzionale del Porcellum, non era uno scenario possibile, quindi il Parlamento in tutta fretta è dovuto correre ai ripari approvando il Rosatellum.

Come funziona la legge elettorale?

La nuova legge elettorale prevede un sistema misto per le elezioni dei parlamentari: un terzo dei seggi viene infatti assegnato con sistema maggioritario nei collegi uninominali, in sostanza il candidato che prenderà anche un solo voto in più rispetto a un avversario in una circoscrizione, diventerà automaticamente deputato o senatore. I restanti seggi vengono invece attribuiti con il metodo proporzionale nei collegi plurinominali, che presenteranno una lista di candidati non inferiore a due e non superiore a quattro per ciascuna lista.

Il numero dei parlamentari eletti per ogni circoscrizione varia in base al numero degli abitanti per regione. Con il Rosatellum si ha esplicitamente la possibilità di unirsi in diverse coalizioni, utili soprattutto nei collegi con più candidati.

Per quanto riguarda i numeri: saranno 232 i posti che verranno assegnati nella Camera dei Deputati grazie al sistema maggioritario, 12 saranno invece i seggi riservati alla circoscrizione estera; per quanto concerne i restanti 386 deputati, questi verranno eletti in numero proporzionale ai voti ottenuti dal partito o dalla coalizione su base nazionale.

Anche al Senato le cose funzioneranno nella medesima maniera: i collegi uninominali saranno 102, quelli plurinominali 207, alla circoscrizione estera, invece, spetteranno 6 seggi.

Non si possono votare due partiti diversi tra loro

Non c'è la possibilità del voto disgiunto, quindi se si dovesse apporre una croce su un partito diverso tra collegio uninominale e collegio plurinominale, la scheda verrà ritenuta non valida.

Con questo metodo si può decidere anche di votare solo per un collegio.

Anche nel Rosatellum ci sono le soglie di sbarramento

Ovviamente, anche nella nuova legge elettorale, ci sono le soglie di sbarramento.

Alla Camera la situazione è piuttosto semplice: per avere dei seggi, una lista deve ottenere almeno il 3% su base nazionale; la soglia per le coalizioni è invece fissata al 10%, a patto che la lista di cui fa parte abbia ottenuto almeno il 3%. Tuttavia, se una lista, facente parte di una coalizione, non dovesse raggiungere il 3%, i voti verranno distribuiti ai suoi alleati.

Al Senato la procedura è un po' più complessa. Le soglie di sbarramento rimangono uguali, ma se una lista, pur non avendo ricevuto il 3% su base nazionale, riesce a ottenere il 20% su base regionale riuscirà comunque a ottenere dei senatori.