Fuori dagli schieramenti del centro-destra e del centro-sinistra, trova collocazione a queste elezioni politiche il Partito Repubblicano Italiano, grazie ad un accordo con il gruppo parlamentare ALA guidato da Denis Verdini.

In una recente intervista pubblicata sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 15 Febbraio, il Segretario Nazionale dei Repubblicani, Corrado De Rinaldis Saponaro ha esplicitato alcune linee guida della campagna elettorale. Anzitutto egli esplicita: "In realtà grazie agli amici di Ala, ed in particolare al loro leader Denis Verdini, abbiamo avuto la possibilità di presentare le liste senza la raccolta delle firme.

Ma nessuno di loro, per decisione autonoma, correrà nei collegi. Nemmeno Verdini."

Alla domanda del giornalista su quali siano i punti fermi del programma elettorale, egli premette: "Vogliamo che si ragioni in termini di realtà e non di marketing elettorale o di promesse irrealizzabili."

Una campagna elettorale surreale

Punto fermo dello scorso Congresso repubblicano di Dicembre, intitolato 'Risorgimento della Ragione' è, stato il richiamo alla ragionevolezza delle proposte politiche e al valore storico dell'azione repubblicana, pertanto non è di diverso tenore il prosieguo dell'intervista alla Gazzetta pugliese.

Lo stesso intervistatore sembrerebbe riconoscere la singolarità della campagna partitica in corso, con la sua constatazione-domanda al Segretario: "Sta contestando le sparate elettorali..." a cui il Segretario ha replicato: "Sì noi evochiamo l'Italia della ragione, quella che dovrebbe affrontare razionalmente il problema del debito pubblico, della pressione fiscale e della disoccupazione giovanile."

Naturalmente lo sbarramento al 3% su base nazionale rappresenta una soglia da superare per avere successo al proporzionale, ma l'opinione pubblica e l'elettorato è sempre attento alle 'novità'.

Difatti il P.R.I. alle elezioni nazionali vuol essere una novità, come lo stesso De Rinaldis Saponaro ha scritto in una nota: “L’unica novità della prossima campagna elettorale avrà un sapore antico, quello del ritorno del simbolo del Pri, l’Edera di Giuseppe Mazzini, sulle schede elettorali. Era scomparsa dalle politiche del 1992 e non ci pare che da allora il Paese, trascurando l'impegno di La Malfa e Spadolini, abbia fatto grandi passi avanti...

Il Partito repubblicano fondato nel 1895 non era un partito della prima Repubblica, è il partito della Repubblica, e torna in campo perché la Repubblica oggi si trova in una drammatica condizione di sofferenza...”

Dalla prospettiva dei militanti, potrebbero valere alcuni versi dello storico repubblicano Oliviero Widmer Valbonesi ad introduzione di una sua poesia: "Siamo ancora qui nonostante i venti della Storia tentino di strangolarci con sistemi maggioritari, nonostante i perdenti in cerca di radici tentino di rubarci i valori e i principi in una sintesi di riformismi che non si amalgamerà."