La presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini ha duramente condannato la recente aggressione subita dal segretario provinciale di Forza Nuova a Palermo, aggressione messa in atto da sei persone con il volto coperto. La stessa presidente della Camera e politica di 'Liberi e Uguali' era stata attaccata proprio dagli stessi vertici di Forza Nuova subito dopo l'aggressione, in quanto definita come 'mandante morale' dello stesso pestaggio e del clima d'odio che si starebbe abbattendo sul partito di estrema destra.

La presidente della Camera: 'L'antifascismo è cultura della pace'

Come riportato in un articolo pubblicato sul sito web della testata giornalistica La Repubblica, la Boldrini ha anche affermato che il pestaggio avvenuto a Palermo sarebbe "brutale" e che gli individui violenti non devono utilizzare l'ideale antifascista per legittimare e giustificare le proprie discutibili azioni. Inoltre, la stessa politica di 'Liberi e Uguali' ha dichiarato che l'antifascismo è prima di tutto "una cultura della pace" e tali importanti prese di posizione sono state condivise da una buona parte del mondo della sinistra italiana. In tal modo, la Boldrini ha chiarito la differenza esistente tra l'antifascismo proposto dal suo partito e certe fazioni del cosiddetto 'antifascismo militante' che, non raramente, si appellano alla violenza verso gli esponenti dei partiti e dei movimenti di ispirazione neofascista.

L'avanzata del neofascismo e il rischio di nuovi anni di piombo

Da diverso tempo l'Italia è interessata da una sempre più forte avanzata dei movimenti e dei partiti di estrema destra che si richiamano al neofascismo o all'ideologia del Ventennio mussoliniano. Tale avanzata è ancora relativamente piccola, ma genera ugualmente preoccupazione, anche e sopratutto per il rischio della rinascita di un nuovo clima d'odio ideologico ispirato agli anni settanta.

Su tal punto, c'è da sottolineare che stanno aumentando in maniera esponenziale gli episodi di violenza che vedono coinvolti i gruppi neofascisti e quelli ispirati all'antifascismo militante e l'aggressione al segretario provinciale di Forza Nuova è solo l'ultimo caso emblematico di ciò. C'è da dire che il rischio di 'nuovi anni di piombo' e di una nuova 'strategia della tensione' è alquanto reale e da non sottovalutare minimamente, anche e sopratutto per il futuro democratico della stessa Italia.