C'è stata una vera e propria guerra tra il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e la sindaca di Roma, Virginia Raggi, riguardo la questione dei vaccini obbligatori. Quest'ultima chiede, dopo che la mozione è stata approvata dall'assemblea romana, che i bambini ancora non vaccinati rimangano a scuola. La Regione Lazio dichiara che la copertura dei vaccini obbligatori è del 97%.
I motivi dello scontro tra la Lorenzin e la Raggi
E' stata da poco accettata la mozione dell'assemblea romana che prevede che gli alunni non ancora vaccinati debbano frequentare la scuola per poter rispettare il loro diritto allo studio.
La sindaca Raggi ha scritto una lettera al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, al ministro dell'istruzione Valeria Fedeli, al presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti e al presidente dell'Anci Antonio Decaro, per informarli che la mozione proposta era stata accettata.
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha scritto un post su Facebook dicendo che non si può scherzare sulla vita dei bambini, ricordando anche come il Consiglio di Stato e la Corte Costituzionale si erano espressi per quanto riguarda la mozione del Veneto.
Dopo poche ore dalla pubblicazione del post della Lorenzin, la Raggi ha controbattuto dicendo che se da marzo i bambini saranno ancora in attesa per vaccinarsi a causa della normativa varata, tra l'altro, dalla stessa Lorenzin.
Inoltre la Raggi ha chiesto alla Lorenzin di non fare più polemiche visto che la proposta era stata accettata anche dal PD che vorrebbe consentire ai bambini di poter terminare il loro anno scolastico. Nel pomeriggio è arrivata la risposta del ministro alla Raggi, dichiarante che la mozione che è stata proposta e accettata nell'assemblea romana non rispetta molto la legislazione vigente.
Chi si schiera con la Raggi e chi invece e a favore della Lorenzin?
A schierarsi a favore della Raggi è il presidente dell'Anci Antonio Decaro, il quale ha dichiarato che la proposta che è stata approvata dall'assemblea romana è accettabile perché permette alle famiglie che sono ancora in lista d'attesa per il vaccino dei loro figli di continuare la scuola anche dopo il 10 marzo rispettando così il loro diritto allo studio. Mentre ad andare contro la Raggi è intervenuto il segretario del Pd, Matteo Renzi. Quest'ultimo ha affermato che parlare dei vaccini durante le campagne elettorali è un inciviltà.