Nuovo episodio nella battaglia per i vaccini che continua ai massimi livelli sul fronte istituzionale. I bambini non coperti dalle vaccinazioni nella Capitale d'Italia potranno comunque rimanere a scuola senza essere allontanati. La Sindaca di Roma Virginia Raggi recepisce e rilancia una mozione formulata nell'Assemblea Capitolina. La Prima Cittadina scrive poi a tutti i soggetti che dovranno prendere atto di questa decisione approvata a maggioranza nel Consiglio Comunale romano. I destinatari della missiva sono la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, la ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il presidente dell'Anci, Antonio Decaro.

Cosa c'è scritto nella lettera

Le motivazioni che hanno spinto Virginia Raggi a scrivere ai Ministri e agli altri organi istituzionali competenti sono contenute nella lettera che si conclude con una dichiarazione di convincimento proprio a firma della Sindaca che lascia poco spazio alle interpretazioni. La continuità didattica è la questione principale su cui si fondano i dubbi relativamente all'allontanamento dei bambini non vaccinati. La scuola deve affermare il diritto di tutti a poter studiare senza alcuna interruzione in termini di frequenza o di percorso di insegnamento. Inoltre, l'Assemblea si sofferma sulla pratica sanzionatoria che nella scuola dell'obbligo rimane l'unica forma di prevenzione praticata, come se la punizione contasse più dell'effettiva vaccinazione degli alunni.

Negli asili romani, dunque, potranno entrare anche i figli non vaccinati.

La reazione del PD

Il Partito Democratico esprime forte preoccupazione per la svolta della Raggi, accusata di ammiccare al fronte dei genitori no-vax. I cosiddetti antivaccinisti, secondo i dem, avrebbero provocato problematiche di salute concrete nel nostro Paese, con il ritorno di patologie debellate.

La nuova legge in materia di vaccini andrebbe difesa, anziché osteggiata. Secondo i vertici democratici, primo fra tutti il responsabile delle aree metropolitane Luciano Nobili, la sindaca starebbe giocando per scopi strettamente elettorali su un argomento troppo importante come la salute pubblica.

Conciliare effetto gregge e diritto allo studio

La teoria è stata ribadita più volte dagli scienziati: le vaccinazioni di massa sono efficaci grazie al cosiddetto effetto gregge, ovvero la massima copertura possibile, che garantisce ai soggetti più deboli, agli immunodepressi e a chi per qualsiasi ragione non può ricorrere alla prevenzione, un'esposizione agli agenti virali insufficiente per far diffondere la malattia. Conciliare l'effetto gregge con il diritto allo studio è la sfida che si pone sempre più con attualità. In queste Elezioni politiche 2018 la discussione sui vaccini entra nel vivo, mettendo in evidenza alcune criticità della nuova normativa. Se è vero che l'efficacia delle vaccinazioni è ormai universalmente condivisa dai pareri medici, è altrettanto vero che a ripagare le conseguenze della condotta genitoriale non può essere il diritto allo studio.