Manca un mese alle elezioni politiche e lo scacchiere politico è ormai composto. Le consultazioni elettorali si terranno domenica 4 marzo, con sistema elettorale misto, l’ormai famigerato Rosatellum bis, in parte maggioritario, in parte proporzionale.Sia alla Camera che al Senato, un terzo circa dei seggi sarà assegnato nei collegi uninominali, mentre la restante parte nei collegi plurinominali. Non è previsto nessun premio di maggioranza, pertanto è stato stimato che per ottenere la maggioranza assoluta, un gruppo, o una coalizione, dovrebbe ottenere il 42% dei consensi.
È prevista la possibilità di unirsi in coalizione, unica a livello nazionale e con un medesimo candidato. Non è possibile il voto disgiunto. Nessun vincolo di mandato è stato imposto per il dopo elezioni. La distribuzione dei seggi rispetterà le “quote rosa”: nessuno dei due generi può essere rappresentato in misura maggiore del 60%.
Seggi e collegi
Alla Camera dei Deputati si eleggono 630 seggi: 232 dai collegi uninominali, 386 dai collegi plurinominali, 12 dalla circoscrizione estero, eletti con sistema proporzionale con preferenze. Al Senato si eleggono 315 seggi: 116 dai collegi uninominali, 193 dai collegi plurinominali, 6 dalla circoscrizione estero.
I collegi uninominali prevedono un sistema maggioritario ed un candidato unico: quello che prende un voto in più rispetto agli avversari vince.
I collegi plurinominali prevedono invece un sistema proporzionale e liste bloccate: i seggi vengono distribuiti tra le liste, proporzionalmente ai risultati elettorali. Alla Camera, vengono ripartiti su scala nazionale, al Senato a livello regionale. La circoscrizione estero infine, vota con sistema proporzionale e preferenze.
Candidati, programmi liste e coailizioni
Ogni lista che si presenta alle elezioni deve dichiarare il proprio programma, consultabile sul sito del Ministero dell'Interno, ed indicare un capo politico. La legge prevede la possibilità di unirsi in coalizioni, uniche a livello nazionale, e in questo caso presentano un medesimo candidato a collegi uninominali.
La lotta alle urne sarà combattuta principalmente tra tre schieramenti: centrodestra, centrosinistra, Movimento 5 Stelle. La coalizione di centrodestra è composta da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia ed altri gruppi più piccoli. La coalizione di centrosinistra è composta da Partito Democratico, Civica Popolare per Lorenzin, Insieme, +Europa con Emma Bonino ed altri gruppi più piccoli. Il Movimento 5 Stelle corre da solo.
Soglia di sbarramento
Doppia soglia di sbarramento, fissata al 3% per i singoli partiti ed al 10% per le coalizioni, a patto però che almeno un gruppo al suo interno raggiunga il 3%. Se una lista non raggiunge la soglia di sbarramento ma si presenta in una coalizione che la raggiunge, i suoi voti vanno al partito più votato della coalizione.
Non contano però i voti delle liste che non raggiungono l’1%.
Ammesse le pluricandidature. Un candidato ai collegi uninominali può presentarsi in massimo 5 collegi plurinominali.
Il voto
Il voto si esprimerà attraverso un’ unica scheda, sia per la Camera che per il Senato. Qui per prima cosa l'elettore troverà stampato il nome dei candidati ai collegi uninominali. Al di sotto, i simboli delle liste che lo sostengono, affiancate dall'elenco numerato dei nomi dei candidati nei collegi plurinominali. Per esprimere il voto bisogna tracciare un segno sul nome del candidato al collegio uninominale, oppure sul simbolo della lista.
Non si possono esprimere le preferenze e non è ammesso, pena l'annnullamento della scheda, il voto disgiunto.
Non si potrà quindi votare per un candidato ai collegi uninominali e contemporaneamente barrare una lista che non lo sostiene. Si può invece votare per il candidato al collegio uninominale e contemporaneamente barrare una lista che lo sostiene. Se si vota solo per la lista, il voto viene esteso al candidato al collegio uninominale che quella lista sostiene. Stessa cosa in pratica, se si barra sia la lista che il candidato. Se invece si barra solo la casella del candidato ai collegi uninominali, il voto viene esteso alla lista che lo sostiene. In caso di coalizione, viene diviso proporzionalmente tra le liste, in base ai risultati elettorali ottenuti in quel collegio.