Esattamente quattro mesi dopo il suo concepimento e nello stesso luogo esatto, Potere al Popolo è tornato a riunirsi in assemblea nazionale. Era infatti il 18 novembre quando al Teatro Italia di Roma, venne convocato il primo incontro pubblico da parte dell'Ex-Opg di Napoli per la creazione di una lista popolare verso le Elezioni politiche. All'appello risposero positivamente da subito Rifondazione Comunista, PCI, sinistra Anticapitalista, Eurostop e via via altre sigle della galassia della sinistra radicale e antiliberista, che da lì a breve avrebbero dato vita a Potere al Popolo.
E appunto questa domenica 18 marzo, nello stesso teatro romano, gli attivisti della lista che ha ottenuto l'1,13% dei consensi pari a 370.000 voti assoluti (relativamente alla Camera dei Deputati) si sono incontrati per fare il punto di quello che è stato fino a qui e soprattutto per progettare il futuro.
Potere al Popolo in assemblea nazionale per progettare il futuro dopo le elezioni: ecco gli interventi principali
All'assemblea nazionale di questa domenica hanno partecipato circa 1500 persone, infatti il Teatro Italia era pieno in ogni ordine di posto in platea e in galleria, ma soprattutto alcune centinaia di persone non sono riuscite a entrare materialmente nel teatro.
Nel suo intervento introduttivo Viola Carofalo fa detto: "Indietro non si torna.
Chi ha votato Lega e 5 Stelle lo ha fatto per abbattere tutto quello che hanno fatto gli ultimi Governi, i quali hanno massacrato le classi popolari, le quali elettoralmente hanno risposto in questo modo, per noi sbagliato. Ora ci sono delle praterie da conquistare. Vorrei sfidare Lega e M5S ad abolire subito la legge Fornero, come hanno promesso: temo che non lo faranno.
Ora dobbiamo democratizzare il percorso di Potere al Popolo, dando ai militanti la possibilità di decidere. Vogliamo lavorare sulla costruzione di questo progetto con una vera partecipazione da parte di tutti. Abbiamo finora saputo mettere in rete tante lotte, adesso dobbiamo dare loro sbocco".
Si sono susseguiti una serie di interventi territoriali, fra i quali quello di Nicoletta Dosio, volto storico dei NoTav piemontesi.
L'attenzione di molti non si è fermata ai temi elettorali, ma anche alle pratiche sociali di autorganizzazione, ritenute necessarie per far ripartire il radicamento di una sinistra in Italia. Molto applaudito il noto regista Paolo Pietrangeli. Mentre il professor Enzo Di Salvatore si è concentrato sulla necessità di difendere lavoro e ambiente dagli attacchi legislativi neoliberisti degli ultimi anni. Avvistati in platea anche il noto allenatore di calcio Renzo Ulivieri e l'ex ministro e poi leader di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero..
Un invito a proseguire nel percorso è arrivato dal segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo: "Avevamo detto che Potere al Popolo non sarebbe stata solo una lista elettorale, ma sarebbe stato l'inizio di un percorso antiliberista, anticapitalista ed ecologista: così sarà.
A queste elezioni non è stata sconfitta genericamente la sinistra, ma sono stati battuti coloro che hanno distrutto la sinistra tramite vent'anni di politiche antipopolari. Noi adesso dobbiamo trovare le forme democratiche con cui far decidere i nostri militanti per mettere in piedi veramente l'opposizione sociale e popolare".
Giorgio Cremaschi ha infiammato la platea: "Si deve andare avanti perché siamo entusiasti di quello che abbiamo fatto. Smentiamo quelli che ci volevano sciolti subito dopo il voto. PaP non è l'anticamera di altre cose, ma è la nostra casa. Noi non c'entriamo niente con la sinistra degli ultimi anni, anzi dobbiamo iniziare a ragionare su come uscire dall'Unione Europea e dalla Nato".
L'ex senatore Franco Turigliatto, oggi leader di Sinistra Anticapitalista, ha ricordato le responsabilità dei sindacati confederali nella demoralizzazione delle classi lavoratrici e invitato a ricostruire un tessuto collettivo unitario. Presenti anche gli autosospesi di Sinistra Italiana, che non condividendo il percorso di Liberi e Uguali, hanno appoggiato PaP: alcuni di essi si sono dati il nome di "Parte costituente" e in plenaria hanno sottolineato l'esigenza di creare un soggetto politico autonomo basato su adesioni individuali, per dare rappresentanza ai cittadini di sinistra disorientati in questa fase.
L'europarlamentare Eleonora Forenza ha sottolineato l'importanza della solidarietà internazionalista verso chi resiste; mentre sul piano italiano ha rivendicato la chiusura del ciclo dell'unità politicista della sinistra e invitato a moltiplicare le lotte e le pratiche sociali di lotta: "Non abbiamo bisogno di un nuovo partitino ma di aprire migliaia di Case del Popolo per costruire l'alternativa di società".
Il segretario nazionale del PCI Mauro Alboresi ha sottolineato che c'è un vuoto di rappresentanza dei ceti popolari e la necessità di misurarsi con tale sfida, con un'altra agenda per l'Italia e l'Europa. Chiedendo che PaP non abbia scorciatoie organizzativistiche ma esortando tutti a stare insieme anche nelle differenze, senza che a nessuno venga chiesto di rinunciare alla propria identità. Ricordando infine che è probabile un ritorno alle urne piuttosto imminente e che quindi Potere al Popolo deve farsi trovare pronta.
Complessivamente Potere al Popolo dunque va avanti nel proprio percorso politico iniziato nello scorso autunno: il gruppo non pare avere alcuna intenzione di diventare formalmente un "partito" unico, ma di rimanere un movimento largo e plurale. Vedremo nei prossimi mesi quali evoluzioni ci saranno anche in tal senso.