Sono passate appena due settimane dalle elezioni del 4 marzo 2018 e due sondaggi diversi pubblicati tra venerdì 17 marzo e sabato 18 marzo dimostrano che se si tornasse a votare domani sarebbe un boom per il movimento 5 stelle e per la Lega Nord acquistando altri punti in percentuali di quelli già ottenuti. Vediamo nel dettaglio cosa accadrebbe.

Sondaggi Swg e Demos & Pi, le percentuali

I sondaggi Swg per il quotidiano Messaggero e Demos & Pi per Repubblica non hanno alcun dubbio: se si tornasse a votare domani i vincitori di questa passata tornata elettorale otterrebbero percentuali ancora più alte.

Secondo l'istituto diretto da Ilvo Diamanti il Movimento 5 Stelle passerebbe al 33,8 per cento acquistando circa due punti in più in percentuale, mentre la Lega Nord di Salvini otterrebbe il 18,2 per cento con il rischio di superare il Partito Democratico che scenderebbe al 18,4 per cento. Scivolata anche di Forza Italia che si fermerebbe al di sotto del 13 per cento, mentre andrebbe un po' meglio Liberi e Uguali che toccherebbe quota del 4,2 per cento. Per l'istituto diretto da Enzo Risso invece il partito di Pietro Grasso ne uscirebbe ancora più sconfitto non riuscendo a superare la soglia di sbarramento del 3 per cento. La Lega Nord avrebbe una percentuale maggiore raggiungendo il 22 per cento e crescendo un po' in tutta Italia, Nord, Centro e Sud.

Flop per il partito di Silvio Berlusconi che supererebbe di poco il dieci per cento. Anche il Movimento 5 Stelle otterrebbe un buon risultato raggiungendo il 34,5 per cento crescendo di più al Nord e al Centro, percentuali stabile al Sud, quasi plebiscitarie. Diversi i numeri tra i due sondaggi ma in sostanza ne esce fuori una situazione molto simile: il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord, se si dovesse tornare a votare anche domani, otterrebbero delle percentuali maggiori uscendone ancora una volta vincitori.

I voti ottenuti verrebbero 'rubati' da Forza italia, dal Partito Democratico e da Liberi e Uguali.

Percentuali di gradimento dei leader

Dai due sondaggi ne escono modificate anche le percentuali di gradimento dei leader. Scende ancora quella di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi, invece Matteo Salvini e Luigi Di Maio toccherebbero quota 48 per cento.

Il maggior numero degli intervistati ha espresso di gradire un'ipotesi di governo e coalizione Movimento 5 stelle con la Lega Nord con a capo Di Maio. La soluzione preferita per tutti rimane quella di un ritorno alle urne con una nuova legge elettorale.