Pierferdinando Casini prova un sentimento di “pena” dopo aver visto il leader della Lega, Matteo Salvini giurare pubblicamente da premier sul Vangelo e sul Rosario. Il politico centrista, ex Dc, ora con la lista Civica Popolare di Beatrice Lorenzin, si riferisce all’episodio avvenuto durante l’ultima manifestazione della Lega a Milano, tenutasi in piazza Duomo sabato 24 febbraio scorso. Casini, ex marito di Azzurra Caltagirone, rispondendo su RepTv alle domande dei giornalisti Massimo Giannini e Laura Pertici (guarda il video qui sotto), è apparso sinceramente disgustato dalluso politico dei simboli religiosi.

Proprio lui che, secondo i detrattori, dopo una vita passata nello Scudo Crociato con una miriade di partiti, ha accettato la candidatura con il centrosinistra nel collegio uninominale della ‘rossa’ Bologna in coalizione e con l’appoggio del Pd, partito diretto discendente del Pci, nonostante la svolta centrista imposta da Matteo Renzi.

L’intervista di Casini a RepTv

“Il centrosinistra e tutti gli altri guardano indietro ai neofascismi, ai razzismi, mentre Matteo Salvini propone il futuro, guarda in avanti - domanda a Pierferdinando Casini la giornalista di Repubblica Laura Pertici - Quindi vorrei chiederle qual è il suo giudizio su queste affermazioni e anche poi, da cattolico, vorrei capire che impressione le ha fatto vedere il leader della Lega in piazza che giurava sulla costituzione e sul Vangelo, soprattutto con un rosario in mano?”.

La risposta del politico ex Dc, eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati nel 1983 è tranchant: “L’impressione che mi ha fatto Salvini è penosa. Non posso dire che mi ha fatto rabbia. Debbo dire sinceramente che mi ha fatto pena, perché quando uno ricorre all’esibizione di un rosario o di un Vangelo per prendere quattro voti in più in campagna elettorale, scusi, non voglio commentare, si commenta da solo”.

Il passato politico di Casini e il giudizio su Salvini

Casini - saltato dalla Balena Bianca alla Casa della Libertà di Silvio Berlusconi, passando per Ccd e Udc, appoggiando in seguito i governi di Mario Monti prima, di Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni poi - ha infine preso parte con la sua ultima creatura politica, Centristi per l’Europa, alla fondazione della lista Civica Popolare guidata dall’ex berlusconiana, ministro della Salute con Renzi e Gentiloni, Beatrice Lorenzin.

Non proprio un fulgido esempio di coerenza politica, vista la sua candidatura a Bologna nelle liste del centrosinistra. Ma il vecchio democristiano si dice comunque convinto che “gli italiani, che hanno buon gusto, siano in grado di dare un giudizio su questo episodio. Forse, devo dire, Salvini era andato proprio un po’ fuori dalle righe, voglio cercare di giustificarlo, perché non riesco a capire come uno possa pensare che una esibizione di questo tipo sia accettabile per delle persone di buon senso. Se il futuro è quello di Salvini penso che avremo presto nostalgia del passato”.