Nonostante la campagna elettorale sia terminata da quasi due settimane, Vittorio Sgarbi continua a spargere veleno contro Luigi Di Maio, il leader del M5S che lo ha letteralmente umiliato nel collegio elettorale di Acerra dove i due si sono sfidati. Il famoso critico d’arte, eletto comunque alla Camera con Forza Italia, svela le presunte tendenze gay di Di Maio durante la trasmissione satirica di Rai 2 ‘Quelli che...dopo il tg’, condotta dal noto duo Luca&Paolo, insieme a Mia Ceran e al comico Ubaldo Pantani. sgarbi, fingendo di essersi pentito per avere così teatralmente e volgarmente attaccato il candidato premier pentastellato, rivela, con voce melliflua, quelle che secondo le informazioni da lui raccolte sarebbero le tendenze sessuali del rivale, addirittura “fidanzato”, dice Sgarbi, con Vincenzo Spadafora, attuale responsabile delle relazioni istituzionali di ‘Giggino’.
Il video di Sgarbi a ‘Quelli che...dopo il tg’
È un Vittorio Sgarbi dal tono insolitamente mellifluo quello che si presenta davanti ai comici Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu per parlare di Luigi Di Maio. “Mi dispiace di avere aggredito questo giovane che tra l’altro è anche tenero e ha dei sentimenti così nobili - afferma ironicamente il professore con voce quasi dimessa - Si è scoperto ultimamente che ha un fidanzato che si chiama Spadafora e io sono compiaciuto e felice di avere finalmente un premier gay così sereno, affettuoso e sorridente”. In realtà, spiega Sgarbi, “io sono stato costretto a candidarmi a Pomigliano, perché la mia vera candidatura era a Ferrara. Se lui fosse venuto a Ferrara avrebbe perduto le elezioni perché lì è arrivato terzo il 5 Stelle”.
Le scuse di Sgarbi a Di Maio
“Mi sono candidato a Pomigliano temerariamente - prosegue - quindi me la sono presa con lui ma me ne scuso, mi dispiace, gli auguro tutta la fortuna possibile”. Secondo Sgarbi, almeno in questo caso, l’accezione ‘omosessuale’ non è stata usata in senso dispregiativo nei confronti di Di Maio, ma elogiativo perché, precisa, “io credo che essere omosessuali sia un elemento in più.
Bisessuali ancora meglio. Pare che lui sia anche bisessuale. Non mi pare che ci sia da vergognarsi di nulla, abbiamo leggi che tutelano e garantiscono le coppie gay. Abbiamo finalmente un gay presidente del Consiglio”. Sgarbi, poi, si scusa anche per il pesante turpiloquio utilizzato contro l’avversario politico, affermando di essersi ispirato per la sua recita, o finzione, a personaggi come Carmelo Bene e Pier Paolo Pasolini. Insomma, un tentativo di essere ironico che rischia, però, di suscitare la reazione negativa della comunità gay che potrebbe giustamente sentirsi offesa dalle allusioni sgarbiane.