Si vota per le elezioni politiche dalle 7 alle 23. Al rinnovo del Parlamento, si aggiungono le due competizioni regionali nel Lazio e in Lombardia.

Per la Camera dei Deputati, saranno chiamati 46 milioni e mezzo di cittadini, poco meno per il Senato che ne conta 43 milioni. A questi vanno sommati gli elettori all'estero per un totale di 4 milioni alla Camera e 3,8 milioni al Senato. Per questi ultimi, la preferenza verrà validata nel Consolato di appartenenza non oltre le ore 16 di giovedì 1 marzo.

Elezioni politiche del 4 marzo, cosa c'è da sapere

Concluse le operazioni di voto, avrà subito inizio lo scrutinio con lo spoglio delle schede per il Senato e la Camera. Per il rinnovo dei consigli regionali, lo scrutino inizierà alle ore 14. Le operazioni di voto verranno monitorate dal Ministero dell'Interno che emetterà diversi comunicati sull'affluenza alla Camera alle ore 12, 19 e 23. Per il Senato invece, solo alle 23.

Potranno votare per la Camera (scheda rosa) i cittadini che hanno compiuto 18 anni, per il Senato coloro che hanno già compiuto i 25 (scheda gialla).

Coloro che avessero smarrito la tessera elettorale potranno chiedere un duplicato all'ufficio comunale di residenza dall'orario di apertura a poco prima della chiusura dei seggi.

La legge elettorale "Rosatellum" prevede un sistema misto per la Camera e il Senato. Verrà assegnato un terzo dei seggi al maggioritario e i restanti due terzi al proporzionale. Con il maggioritario, viene eletto nel collegio nel quale si è candidato, l'aspirante deputato che ottiene più voti.

Nel proporzionale invece, vengono assegnati i seggi in proporzione ai voti conseguiti dalle liste o coalizioni, calcolati su base nazionale e redistribuiti nelle circoscrizioni.

I candidati nel sistema maggioritario sono identificati con nome e cognome all'interno di un rettangolo presente nella scheda elettorale, dove è riposto il nominativo del candidato all'uninominale. In quelli sottostanti, vengono riportati simboli e liste collegate al candidato dell'uninominale, a fianco dei restanti candidati che variano da 2 a 4 nomi per il plurinominale.

Attraverso questo sistema, verranno assegnati 232 seggi alla Camera dei deputati a 116 al Senato della Repubblica. I restanti presenti sul territorio nazionale, ovvero 386 alla Camera e 193 al Senato, verranno spartiti con il proporzionale in collegi plurinominali.

I cittadini che si recheranno al voto e apporranno una croce sulla lista scelta faranno estendere il voto al candidato uninominale. Coloro che al contrario porranno un segno sul candidato uninominale, estenderanno la preferenza alle liste collegate nel proporzionale in base ai voti espressi nel collegio di elezione. E' valido, inoltre, il voto apposto sia sul candidato dell'uninominale che sulla lista collegata.

Tuttavia non possibile il voto disgiunto. Ovvero esprimere un voto per il candidato uninominale e lista collegata a terzi.