Le elezioni si avvicinano, i sondaggi, non pubblicabili al momento per via della par condicio, suggeriscono comunque una certa incertezza sullo scenario che si annuncerà la notte del 4 marzo. Vediamo insieme quali possono essere i risultati e le alchimie politiche che possiamo aspettarci.
Grossa coalizione delle forze 'moderate'
Mettendo per ipotesi che dalle urne esca fuori un risultato abbastanza fragile, ovvero che nessuno riesca a raggiungere la maggioranza per poter ottenere da solo o in coalizione la fiducia per un governo, viene paventata o prevista, specie in ambienti che non vogliono corse verso il vuoto o lo sconosciuto (vedasi M5S), da un po' di giorni, con le sparate catastrofiche di Junker o le "benedizioni" di autorevoli personaggi della Finanza e delle istituzioni, questo sarebbe lo scenario maggiormente favorito, o almeno auspicato, da gran parte delle elites.
Sempre che, come è stato detto, le forze in campo per questa coalizione allargata, ovvero partito Democratico e Forza Italia, riescano da sole a raggiungere la soglia fatidica per ottenere la maggioranza delle due camere. Nel caso mancassero i numeri effettivi per avere la maggioranza relativa nei due rami del parlamento, alcuni osservatori, più o meno malignamente, hanno osservato come questo non sia un problema reale, in quanto, come è spesso accaduto nelle legislature precedenti, diversi parlamentari di altri schieramenti, specie dell'opposizione, potrebbero venire in "soccorso", ed aiutare così a raggiungere il numero necessario.
Governo del Presidente o Gentiloni bis
Posto che la maggioranza non esca certa dalle urne, e magari, con una forte debacle del Partito Democratico, lo scenario alla tedesca, anche con i transfughi, verrebbe difficile da realizzarsi, quindi uno dei possibili scenari potrebbe essere un governo con un Presidente del consiglio ispirato direttamente dal Presidente della Repubblica Mattarella, cercando di trovare il più largo consenso tra le forze presenti in campo, se non addirittura con l'appoggio più o meno deciso dei cinquestelle.
In questa ipotesi, visto che attualmente esiste in carica ancora un governo, quello Gentiloni, si potrebbe continuare questa esperienza, magari legiferando tutti insieme su una nuova legge elettorale che fornisca un premio di Maggioranza capace di dare un risultato certo agli elettori.
Infine ci sarebbe una terza ipotesi, la peggiore per alcuni, ma sicuramente una novità assoluta nel proscenio della politica Italiana, un governo cinquestelle, presieduto dal vicepresidente uscente della camera Luigi Di Maio, sempre che riesca a comprendere un consistente numero di parlamentari, magari tra le fila di LeU o della Lega, per formare un governo di pochi punti e dal mandato breve.
Sicuramente in questa tornata elettorale, come registravano gli ultimi trend degli istituti di ricerca, l'astensionismo avrà un grosso peso, di solito le Elezioni politiche in Italia raggiungono sempre un certo numero di elettori effettivi, anche se ultimamente l'astensionismo si sta facendo sentire, avvicinando sempre di più il Bel paese a cifre di astensione tipiche dei paesi anglofoni, con punte in alcuni casi del 60-70% di astensione.