A marzo del 2015 il governo italiano ha sottoscritto il controverso 'Trattato di Caen', un accordo che prevederebbe importanti cessioni di sovranità nazionale da parte dell'Italia alla Francia. Andando maggiormente nello specifico, con questo trattato la Francia potrebbe 'annettere' acque territoriali della Sardegna, della Liguria e della Toscana. La questione ha suscitato e sta suscitando forti polemiche, specialmente nel mondo dei social. Inoltre, negli ultimi giorni anche il mondo della politica si è interessato alla vicenda e vi sono state alcune forti critiche contro il discusso trattato.

La denuncia di Giorgia Meloni: 'Gentiloni deve bloccare l'accordo con la Francia al più presto'

Tra gli esponenti politici decisamente più contrari al trattato italo-francese sono da segnalare il politico di 'Unidos' Mauro Pili e la presidente di Fratelli D'Italia giorgia meloni. Pili è stato uno dei primi che ha parlato delle controversie dell'accordo e ha dato avvio a una petizione sulla piattaforma online 'Change', mentre la Meloni ha duramente attaccato il governo Gentiloni. Difatti, come riportato in un articolo pubblicato sul sito web Sardegna Live, la politica di centrodestra ha sostenuto che l'attuale governo sta tentando di regalare alla Francia una parte delle acque territoriali sarde e che è necessario che cambi idea prima del 25 marzo, il giorno in cui il trattato diventerà ufficialmente valido.

La 'sudditanza' geopolitica ed economica dell'Italia alla Francia

Secondo diversi analisti ed opinionisti, il recente trattato italo-francese dimostra la sempre più forte 'sudditanza geopolitica' ed economica del governo italiano alla stessa Francia guidata da Emmanuel Macron. Il fatto è che effettivamente l'Italia risulta essere un paese alquanto debole nell'attuale Unione Europea, mentre la Francia e la Germania sono indubbiamente dei paesi alquanto 'egemoni'.

Inoltre, un elemento che dimostrerebbe la 'sudditanza italiana' nei confronti della Francia è quello relativo alla politica estera, specialmente nei riguardi del Nord Africa e dell'Africa in generale.

Difatti, recentemente lo stesso governo italiano ha deciso di inviare diversi soldati in Niger e secondo i critici dell'intervento militare ciò è stato fatto per conto della stessa Francia.

Inoltre, non si può non dimenticare l'intervento militare in Libia nel 2011, intervento che ha indubbiamente ha giovato agli interessi economici delle multinazionali francesi e ha rappresentato un danno geopolitico per l'Italia.