Sono trascorsi ormai due mesi dalle ultime elezioni politiche ed ancora, dopo più giri di consultazioni, non si è raggiunto un accordo per formare il nuovo Esecutivo. Per sbloccare la situazione, Luigi Di Maio, capo politico del M5s, scrive una lunga "lettera-appello" al Pd, pubblicata dal Corriere della Sera, ed analizza i punti in comune. Parla di lavoro, giustizia, povertà ed Europa e propone d'iniziare proprio da questo per creare il nuovo programma di governo e realizzare un "contratto alla tedesca" con cui fare la differenza: reinterpretare lo spirito della cosiddetta terza Repubblica e migliorare, davvero, la qualità della vita di tutti gli italiani.

Sono fiducioso

Il leader pentastellato, nella sua lunga missiva al quotidiano milanese, si dice fiducioso. Almeno sulla carta, infatti, i punti di convergenza non mancano. Anche se, sottolinea Di Maio, non ci saranno alleanze (che implicherebbero, inevitabilmente, scambi di poltrone): è necessario, infatti, essere coerenti con quanto affermato prima delle elezioni del 4 marzo. Per questo motivo, se mai si arriverà ad un contratto con i dem, questo verrà subito fatto votato dagli iscritti alla piattaforma Rousseau.

Il Movimento Cinque Stelle è stato votato da 11 milioni di italiani. E, a queste persone, afferma Di Maio, "abbiamo assicurato la continuità nell'Unione europea e monetaria e ci stiamo adoperando per modificare i vincoli di austerità, ma non solo".

E' necessario, scrive il pentastellato, superare anche l'attuale impianto della governance economica europea ed il fiscal compact. Poi, si deve lavorare per smantellare, finalmente, il sistema di elusione ed evasione.

I punti in comune

M5S e PD non si trovano d'accordo solo su Europa e lotta all'evasione. E, parlando di punti in comune, Luigi Di Maio, ribadisce che gli obiettivi concreti possono essere tradotti in fatti, concordando procedure e tempi.

Poi, continua, toccando il tema caldo dell'immigrazione, ricorda che è fondamentale rivedere il Regolamento di Dublino e provvedere all'equa ripartizione dei migranti in UE. Dem e 5 Stelle sono vicini anche sul tema della sicurezza: c'è, infatti, la volontà comune di assumere almeno 10.000 nuovi agenti e stanziare nuove risorse per la cyber security.

Povertà e lavoro

Luigi Di Maio ammette che i fondi del Rei sono insufficienti e le politiche attive del lavoro risultano inadeguate. La soluzione ad entrambi i problemi, però, non manca: sarebbe il tanto discusso reddito di cittadinanza, magari completato da una "pensione di cittadinanza per gli anziani". Per creare nuovi posti di lavoro si potrebbe lavorare sul salario minimo orario. Il capo politico dei Cinque Stelle, poi, ritiene necessaria, come "misura ponte", la reintroduzione dell'articolo 18. Per quanto riguarda le tasse, siccome per M5S e Pd "il fine è lo stesso", secondo Di Maio "un'intesa si può trovare".