Si stanno vivendo ore di fibrillazione nei palazzi della politica: il giro di consultazioni terminato ieri da parte del Presidente della Camera Roberto Fico, volto a verificare la possibilità di creare un'alleanza di governo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, è stato definito positivo.
Il presidente Mattarella ha lasciato tempo fino all'inizio di maggio alla terza carica dello Stato per delineare l'ipotesi di un accordo con il partito guidato dall'ex Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina dopo le dimissioni di Matteo Renzi, in seguito al risultato non entusiasmante conseguito alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo.
Tra il movimento guidato da Luigi Di Maio e i "dem" si sta cercando di verificare se esistano o meno le condizioni per stipulare un vero e proprio contratto di governo, ponendo una serie di punti programmatici da perseguire in caso di accordo. Il Movimento 5 Stelle si è dimostrato possibilista, in attesa dell'assemblea nazionale del PD in programma il prossimo 3 maggio, che dovrà pronunciarsi sulla proposta governativa.
Unica condizione imprescindibile: Di Maio Presidente del Consiglio
Gli esponenti di spicco del movimento pentastellato, in attesa delle decisioni dell'assise democratica, hanno espresso pareri ottimistici riguardo eventuali punti programmatici in comune ma, al contempo, hanno posto un'unica condizione imprescindibile, in linea con la strategia tenuta fino ad ora.
Luigi Di Maio, in caso di accordo, dovrà sedere nello scranno governativo più alto.
Come ha dichiarato Danilo Toninelli a "Piazza Pulita" giovedì scorso, il leader politico pentastellato dovrà essere il Presidente del Consiglio. La linea tenuta fino ad ora dai Cinquestelle, dunque, non cambia. Secondo il capogruppo al Senato non sarebbe accettabile per il loro elettorato una maggioranza priva di colui che era stato indicato come candidato Premier in occasione delle elezioni politiche.
Toninelli si è anche pronunciato sulle dure polemiche del passato tra gli esponenti di M5S e il Partito Democratico. In diverse occasioni, gli attacchi politici erano stati così duri da sfiorare gli insulti, ma secondo il capogruppo al Senato dei grillini, questa situazione potrà essere superata qualora si dovesse trovare una soluzione per delineare un contratto di governo. L'esigenza dei cittadini di migliorare la propria qualità della vita - secondo Toninelli - è così importante da consentire ad entrambe le forze politiche di superare le divergenze del passato.