Trattative governo: la giornata in diretta
21:07 - Mentre in casa PD si continua a discutere della possibilità di accettare un'alleanza di governo con il Movimento 5 Stelle, Matteo Salvini e la Lega starebbero valutando un'idea a sorpresa: vale a dire quella di avanzare una proposta per realizzare un governo di minoranza, con il leader del Carroccio che ricoprirebbe i panni di premier di un esecutivo appoggiato dalla coalizione di centrodestra.
20:25 - Matteo Salvini lancia un duro attacco nei confronti di PD e M5S: "Sento che, nel caso in cui si realizzasse il folle governo PD-M5S, migliaia di persone sarebbero pronte a scendere in piazza.
Altro che andare a consultare i militanti piddini e grillini in rete, la Lega è pronta a mobilitare milioni di italiani se il voto non sarà rispettato". Dopo le parole del leader del Carroccio dunque, si allontana ulteriormente l'ipotesi di riapertura del 'forno' tra Lega e M5S, nel caso di naufragio del dialogo tra grillini e dem.
17:53 - Dopo le dichiarazioni degli ultimi giorni, c'è grande attesa per le dichiarazioni che Matteo Renzi rilascerà domani nel corso della trasmissione televisiva condotta da Fabio Fazio sulla Rai 'Che tempo che fa'. Di certo nelle ultimi ore la posizione dell'ex premier e dell'ala renziana del Partito Democratico nei confronti di un possibile dialogo con il M5S, sembra essere ammorbidita.
Anche tra le fila di coloro che fanno riferimento a Renzi, inizia a farsi largo l'ipotesi di accettare l'idea di sedersi attorno ad un tavolo con i grillini, scoprire le loro carte, e rinviare solo ad un secondo momento la decisione sull'eventuale formazione di un governo targato M5S-PD. La parola finale però spetta a Matteo Renzi: sarà lui a sancire la linea del partito in vista della direzione del 3 maggio, ma nelle ultime ore sembra che l'ex premier sia propenso ad abbandonare l'Aventino.
16:37 - Nel corso dell'intervista rilasciata alla Natella, Martina ha difeso il lavoro realizzato dai governi del PD nel corso di questi anni, segnale evidente del fatto che i dem non hanno alcuna intenzione di rinunciare alle leggi messe in campo dall'esecutivo guidato da Renzi, come ad esempio il Jobs Act o la Buona scuola.
16:24 - Nelle ultime ore continuano i segnali di apertura da parte del Partito Democratico nei confronti del Movimento 5 Stelle. La sensazione è che di ora in ora aumenti il fronte di coloro che sembrano essere disposti a sedersi attorno ad un tavolo con i grilli e valutare la possibilità di formare un'alleanza di governo.
15:51 - Nel corso de 'L'intervista', di Maria Latella in onda su Sky Tg 24, il Segretario del Partito Democratico ha dichiarato: "Se la direzione del 3 maggio darà il via libera al confronto con il Movimento 5 Stelle penso sia giusto che l'eventuale esito finale di questo lavoro venga poi valutato anche dalla nostra base nei territori con una consultazione"
13:21 - Nel dialogo di queste ore tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, entrambi partiti stanno ponendo condizioni e paletti per arrivare ad un accordo che possa almeno garantire alle parti di sedersi attorno ad un tavolo, iniziando a parlare di programmi e di poltrone.
Da parte di Luigi Di Maio sarebbe arrivata l'apertura a non cancellare misure di 'bandiera' del PD di Renzi come il Job Acts o la Buona scuola. Allo stesso tempo però, i grillini non sembrano intenzionati a fare sconti sul reddito di cittadinanza. Da parte del Partito Democratico invece, la volontà sembra essere quella di non rinunciare ai capisaldi della scorsa campagna elettorale, sedendosi al tavolo con i grillini in una posizione di forza, senza vestire gli scomodi panni di junior partner. Resta inoltre aperta la discussione intorno al nome di Luigi Di Maio: dalle parti del Nazareno infatti si ritiene che per poter favorire un'alleanza di governo tra M5S e PD, il leader dei grillini debba fare un passo indietro, lasciando ad un altro esponente del partito il ruolo di Presidente del Consiglio.
In tal senso una soluzione potrebbe essere rappresentata dal Presidente della Camera Roberto Fico.
12:48 - Ore di riflessione in casa Partito Democratico, con due correnti che si contrappongono: da un lato c'è l'ala governista, favorevole all'apertura di un dialogo con il Movimento 5 Stelle per la formazione di un governo, dall'altro c'è l'ala, prevalentemente renziana, contraria a sedersi al tavolo con Luigi Di Maio.
12:07 – Se il dialogo tra il Movimento 5 Stelle ed il Partito Democratico dovesse naufragare e se il ‘forno’ tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini non dovesse aprirsi, non resterebbero molte soluzioni alternative ad un ritorno al voto, in estate, a ottobre o nel 2019. Anche l’ipotesi di un governo del Presidente sembra essere stata bocciata dalle due forze che hanno vinto le elezioni – vale a dire Movimento 5 Stelle e Lega – e dunque, un esecutivo del genere rischierebbe di avere la strada sbarrata sin dall’inizio, non potendo contare su una maggioranza disposta ad appoggiarlo.
Di fronte ad uno scenario del genere – secondo quanto riportato dall’edizione odierna de La Repubblica – Sergio Mattarella avrebbe già in mente un’exit strategy: dare vita ad un governo di ‘tregua’, che possa prendere il posto dell’esecutivo Gentiloni, magari di ‘minoranza’, che accompagni il Paese verso nuove elezioni.
10:45 - In casa Movimento 5 Stelle, secondo quanto riportato dall'edizione odierna del Corriere della Sera, non si esclude un'apertura di Matteo Renzi ad un dialogo con i grillini. L'offerta presentata da Luigi Di Maio al Partito Democratico però, non dovrà essere vissuta come un atto di debolezza: per i 5 Stelle infatti si dovrà formare un esecutivo guidato dal leader dei grillini, segnato da priorità quali il reddito di cittadinanza, con i dem destinati ad avere un ruolo minore.
09:37 - Secondo quanto riportato dall'edizione odierna de La Repubblica, in casa Lega inizia a farsi largo l'idea di un governo di minoranza: vale a dire un esecutivo a guida Lega-Fi, con il sostegno esterno, anche molto esterno, delle altre forze politiche, in modo da gestire i mesi che porteranno a nuove elezioni. A partire da lunedì, il giorno dopo le elezioni che si terranno in Friuli Venezia Giulia, Matteo Salvini ha un duplice obiettivo:
- Le elezioni in Friuli dovranno servirà non solo per conquistare la quarta regione del Nord, ma anche per consentire a Salvini di consolidare la sua leadership all'interno dell'alleanza, soprattutto se la Lega riuscirà ad incrementare di parecchi punti il suo distacco da Forza Italia.
- La riapertura del dialogo con il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio, con la coalizione di centrodestra forte del successo elettorale nella seconda regione in cui si è votato in queste settimane. Il leader del Carroccio è pronto ad offrirsi come unico interlocutore legittimato dagli elettori. Se anche il secondo tentativo di aggancio con il Movimento 5 Stelle dovesse finire per essere travolto dai veti incrociati tra Berlusconi e Di Maio, allo ecco che a Salvini non resterà altro che provare a giocarsi l'ultima carta: quella di un incarico che il centrodestra con la Lega è pronto a rivendicare. Salvini sa bene che - se Mattarella dovesse decidere di provare a percorrere di nuova la strada che porta alla coalizione di centrodestra - quell'incarico non potrebbe essere affidato ad una persona divisiva (come la sua), ma la persona più indicata potrebbe essere Giancarlo Giorgetti.
08:42 - Mentre in casa PD si continua a dialogare per trovare una linea comune, dalle parti del Movimento 5 Stelle si lavora al famoso contratto di governo che dovrà essere presentato ai dem nel caso in cui la direzione del 3 maggio dovesse dare il via libera ai colloqui tra le parti.
Per favorire il dialogo e la firma di un contratto 'alla tedesca', Luigi Di Maio starebbe pensando di sfumare alcune storiche posizione del M5S che nel corso della campagna elettorale lo avevano portato a criticare aspramente l'operato di Matteo Renzi al governo. Nel contratto che il M5S sarebbe disposto ad offrire al PD dunque, Di Maio sarebbe disposto a rinunciare all'eliminazione del Jobs Act e della Buona scuola, limitandosi solo ad alcune modifiche. In cambio però i grillini potrebbero chiedere l'inserimento del reddito di cittadinanza. Su quest'ultimo argomento, un'intesa potrebbe essere raggiunta rinforzando sensibilmente il reddito d'inclusione introdotto dal governo Gentilino. Di certo i dettagli del contratto non sono ancora stati toccati e tutto ciò avverrà quando e se le parti decideranno di sedersi attorno ad un tavolo.
Di Certo però, la notizia di queste ore è che la trattativa tra M5S e PD è iniziata.
7:35 - In queste ore all'interno del Partito Democratico si sta dialogando per cercare di trovare una quadra tra l'ala renziana, contraria ad un accordo di governo con i 5 Stelle e l'ala governista, che invece starebbe spingendo per favorire un'alleanza di governo con i grillini. Da entrambe le parti però, c'è la volontà di evitare di presentarsi alla direzione del 3 maggio con una vera e propria frattura. Il punto d'accordo tra le due tesi dominanti all'interno del PD potrebbe essere quello di dare l'ok per il confronto con il Movimento 5 Stelle: Martina dunque dovrà limitarsi a chiedere a Di Maio di sedersi al tavolo per parlare di contenuti.
In queste ore si starebbero prendendo in considerazione anche i nomi che dovrebbero partecipare ad un eventuale incontro con il M5S: la sensazione al momento è che la delegazione dem possa essere composta dai soli capigruppo, senza la presenza del segretario reggente. Di certo dunque, la priorità all'interno del Partito Democratico è quella di evitare di presentarsi in direzione con una profonda divisione, provando a trovare un punto di mediazione che possa mettere d'accordo tutti.
Dopo le consultazioni del Presidente della Camera Roberto Fico, sono giorni d'attesa nel panorama politico italiano. L'attenzione di tutti è rivolta al dialogo tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, con i dem che devono decidere se aprire ad un'intesa o fare muro, rispedendo al mittente le offerte avanzate dai grillini.
Sul fronte della coalizione di centrodestra, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi sono stati impegnati nell'ultimo giorno di campagna elettorale in Friuli Venezia Giulia e da lì hanno fatto arrivare tutte le loro critiche e perplessità nei confronti di una possibile alleanza di governo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. In casa grillina invece, si ribadisce la proposta ai dem di firmare il cosiddetto contratto alla tedesca, con un programma chiaro e dei tempi di realizzazione stabiliti.Il futuro del prossimo esecutivo però, almeno in questo momento, passa attraverso il PD e la volontà di Matteo Renzi di aprire ad un dialogo con i grillini. In tal senso, nelle ultime ore, sembra che la posizione dell'ex premier si stia lentamente ammorbidendo, con Renzi che potrebbe decidere di sedersi attorno al tavolo delle trattative con Di Maio, guidando in prima persona i colloqui.Segui su Blasting News il Live della giornata, con tutte le ultime novità sulle trattative per la formazione di un governo.