E' Miguel-Diaz-Canel (57 anni), l’ex vice di Raul Castro, il nuovo presidente Cubano, con lo stesso Raul che dovrebbe rimanere generale del partito Comunista fino al 2021, anno in cui compirà 90 anni vigilando fino ad allora sul cambio generazionale, poiché lì il potere non sarà pienamente in mano al presidente ma, come da costituzione, in mano al partito.
Un'elezione storica
Quello che accadrà per l’isola non segna solo un punto di svolta storico ma anche culturale. E' in corso il passaggio dall’ultima generazione di Barbudos, i generali che avevano combattuto sulla Sierra Maestra, e la nuova generazione di politici cubani, figli della rivoluzione portata da Fidel.
Oltre a Miguel-Diaz, gli uomini chiave del nuovo governo sono Marino Murillo, cui si deve la spinta economica che ha avuto cuba negli ultimi anni e Bruno Rodriguez attuale ministro degli esteri, che negli ultimi anni ha fatto miracoli se si pensa alla situazione del paese fino a pochi anni fa, sconvolto dalle misure dell'embargo economico imposto dagli Usa. E' da quel momento che il Paese ha iniziato a vivere una fase di stallo, dove il vicino di casa 'yankeee' forse, non poteva sopportare la compresenza di un 'nemico socialista' nell'oceano Atlantico.
Un futuro ancora da stabilire
Le riforme necessarie al rafforzamento di Cuba sono ancora tantissime, dagli stipendi di stato ancora troppo bassi per uno sviluppo mondiale dell’economia, l’unificazione monetaria di pesos e cuc, e più in generale uno sviluppo del Paese che ancora fatica a stare al passo con i tempi.
Il presidente Obama ha tentato una riconciliazione con il Paese e la strada per l'abolizione dell'embargo, ma l'ala repubblicana del Parlamento ha respinto qualsiasi ipotesi di risoluzione delle ostilità.
Il ricambio generazionale ci sarà. Si è scongiurato infatti un possibile scenario in stile Corea del Nord, anche se il figlio di Raul, Alejandro, che attualmente è fra i piani alti dell’intelligence cubana, dovrebbe comunque far parte del prossimo governo.
Per il momento, l'agenda di governo del presidente Trump non si è espressa sulle relazioni diplomatiche con la governance cubana, dal momento che lo scenario siriano investe del tutto l'attenzione di quest'ultimo. Cuba resta socialista. Il cambiamento sarà costituito dalle direttive e dagli indirizzi di governo, che secondo le intenzioni del nuovo presidente saranno volte ad aiutare fortemente il popolo cubano.