Il leader della lega, Matteo Salvini, ha voluto ritagliarsi un po’ di tempo con i suoi fedeli follower tramite una diretta video sulla sua pagina ufficiale di Facebook. Dalle armi chimiche di Saddam che alcuni Stati stanno ancora cercando alla folle guerra in Libia che l’Italia sta ancora pagando, dai litigi e arroganze alle polemiche e perdite di tempo tra il Movimento 5 Stelle e Silvio Berlusconi che impediscono all’Italia di avere finalmente un governo su cui far affidamento. Scopriamo dettagliatamente cosa ha detto Matteo Salvini ai suoi seguaci.
‘Qualche minuto insieme a voi’: lo sfogo di Matteo Salvini su Facebook
Non sta succedendo nulla di buono’ ha iniziato così Matteo Salvini riferendosi alla pioggia di missili sulla Siria. È stato contento della vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti d’America ma ‘se qualcuno che stimo commette degli errori, ritengo che è mio dovere ricordargli che sta sbagliando’. Con questo folle e disumano gesto, Stati Uniti, Francia e Regno Unito non hanno fatto altro che ridare fiato all’ISIS, a quei terroristi che finalmente si stavano estinguendo dal territorio siriano. Per Salvini, rimettere in discussione i valori di pace, conquistati negli ultimi decenni, per tornare poi a parlare di Guerra Fredda con la Russia, è sembrata una vera e propria follia.‘Quando c’è di mezzo la vita, la pace, il futuro e il benessere dei nostri figli non si può essere tifosi.’ Il leader della Lega stima molto Vladimir Putin perché lo ritiene uno degli uomini politici più lucidi e più concreti di questi tempi.
Ha messo in chiaro che tutti possono commettere degli errori e che i missili contro la Siria è stato davvero un errore clamoroso. Ha voluto ricordare ai follower la carneficina dei francesi in Libia e gli interessi dell’Arabia Saudita che ha concluso diversi accordi commerciali per miliardi di euro.
‘E poi partono i missili?
No, non hanno nulla a che fare con i diritti umani. Dietro a tutto questo c’è solo business.’ Matteo Salvini ha voluto precisare che aiutare gli islamici in fuga è una pazzia e che i missili ‘tutto sono tranne che intelligenti’ favoriscono i terroristi islamici.
Matteo Salvini lancia un appello al Movimento 5 Stelle e a Berlusconi
Il leghista Salvini continua a non capire gli innumerevoli insulti e le accese polemiche tra il pentastellato Alessandro Di Battista e il cavaliere Silvio Berlusconi. ‘Dovrebbero pensare a dare un governo all'Italia per ridurre le tasse, cancellare la Legge Fornero, espellere i troppi clandestini che sono padroni di quartieri delle nostre città, riformare la scuola e la giustizia, ricomporre il mondo del lavoro che il PD ha lasciato sulla precarietà e sull'incertezza a vita.’
E secondo Salvini, il Governo deve nascere per dare queste risposte a milioni di italiani che stanno vivendo sulla speranza di una nuova rinascita. Ha ribadito di essere pronto a portare l'Italia a quello che merita, a dare un futuro alle nuove generazioni e non a un futuro di fuga all'estero.
‘Vorrei che gli italiani, costretti ad immigrare, ritornassero nelle loro terre e nelle loro case tra i loro parenti e le loro comunità.’ Matteo Salvini ha ribadito che la coalizione di Centrodestra ha vinto e che ha il dovere di ascoltare il secondo arrivato, cioè il Movimento 5 Stelle. Il leghista ha lanciato un appello ai due litiganti.
‘Smettetela con gli insulti a vicenda, le ripicche, le polemiche. Non se ne può più.’ Ha ricordato che bisogna tagliare la burocrazia, tagliare le scartoffie, permettere agli agricoltori di fare gli agricoltori, ai pescatori di fare i pescatori, dare una mano alle maestre che a giugno rischiano di restare a casa, ai vigili del fuoco e agli infermieri che rischiano di non avere futuro.
‘O si lavora per risanare o si torna a chiedere agli italiani cosa ne pensano e chiedere un voto chiaro e decisivo.’ Poi è ritornato sull'argomento delle bestialità accadute in Siria: ‘Prima di sparare a caso, vorrei capire se ci sono, di chi sono e da chi sono usate stranamente le armi chimiche che avrebbe usato la Siria’ e ha ipotizzato che le suddette armi chimiche siano di altri e che sono una scusa per occuparsi di interessi economici.