Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito un incarico esplorativo per la formazione del nuovo governo al Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati: ecco le indiscrezioni, le prospettive e i retroscena.

Esplorare in Politica vuol dire verificare determinate condizioni. E' il segno dell'incarico esplorativo conferito dal presidente Mattarella alla Casellati. Persino con un recinto prestabilito: verificare, in pochi giorni, la fattibilità di un'intesa tra Centrodestra e Movimento Cinque Stelle che possa tradursi in un nuovo governo.

Sono trascorsi quarantacinque giorni dalle elezioni e tutto appare ancora fermo, anche se i movimenti sotterranei ci sono eccome. La Casellati farà in fretta, è già a lavoro per le consultazioni. Può essere una vera svolta? Solo se i suoi amici di partito, quelli di Forza Italia, decidessero di fare marcia indietro e lasciare ai ruoli principali della faccenda a Lega e Cinque Stelle, accontentandosi di un appoggio esterno oppure di una partecipazione piena al governo ma con ministeri e ministri prestabiliti da altri. In caso contrario, ci sarebbe lo stop immediato dei Cinque Stelle e la palla passerebbe nuovamente a Sergio Mattarella, che a quel punto potrebbe giocarsi la carta di un tentativo di governo del presidente per evitare scioglimento delle Camere ed elezioni a breve.

Intanto Paolo Gentiloni continua a governare: resta un riferimento, anche all'Estero, il suo esecutivo rimasto in carico, dopo le dimissioni dovute che seguirono all'esito elettorale, per gli affari correnti, una sorta di piccola garanzia per gli interlocutori internazionali, che in lui hanno sempre visto un porto sicuro in diplomazia e capacità di tenere dritta la barra del comando.

La prima donna 'esploratrice'

Prima della Casellati c'è stata lei, Iotti Leonilde detta "Nilde", la comunista sobria ed elegante. Nilde Iotti, nel 1987, quando la Prima Repubblica appariva lacerata ma non ancora consumata, ricevette dall'allora capo di stato Francesco Cossiga il primo incarico esplorativo al femminile. La Iotti incontrò la Dc (De Mita e Forlani in testa), il Psi di Craxi e il Pci di Alessandro Natta.

Riferì a Cossiga della situazione difficile ma non impossibile. Poi ritornò al suo ruolo di presidente della Camera (secondo esponente comunista ad esserlo, il primo in ordine di tempo era stato Pietro Ingrao). Dall'esplorazione della Iotti, in un certo senso, dopo le elezioni politiche del giugno 1987, nacque il successivo governo Goria, presieduto da un esponente democristiano ma non partecipe il duello di quegli anni tra De Mita e Craxi. La Iotti era completamente diversa dalla Casellati. Compagna di vita e di politica di Palmiro Togliatti, adottò sempre il massimo riserbo, sia nell'esperienza di partito che a livello di carica istituzionale. Mai un passo falso e neppure una dichiarazione contro o favore che potesse pesare in positivo o negativo.

La Casellati, invece, ha abituato gli osservatori, prima dell'elezione alla Presidenza del Senato, a comportamenti parecchio schierati, soprattutto in difesa di Silvio Berlusconi e contro i giudici che a più riprese l'hanno portato a processo.