Giovedì 3 maggio è la data della fatidica riunione della Direzione Pd per decidere se sedersi o meno al tavolo della trattativa di governo con il M5S. Ma, secondo la maggior parte degli addetti ai lavori, la riunione di domani non è altro che l’ennesimo appuntamento di una infinita conta interna per decidere quale corrente debba comandare su un partito che rischia di andare definitivamente in pezzi. In senso contrario a questo destino sembrerebbe andare il documento in 3 punti presentato dall’ala renziana del partito che chiede, in sostanza di evitare “conte interne”.

Ma la nuova ‘Pace di Lodi’ (la prima fu nel 1454 tra Milano e Venezia ndr), dal nome della città natale dell’ispiratore del patto, il coordinatore Dem Lorenzo Guerini, rischia di fallire prima di essere sancita, visto che anche sul web cominciano a comparire elenchi dei membri della Direzione Pd favorevoli o contrari alla trattativa con il M5S di Luigi Di Maio. Esemplare il caso denunciato dal ministro della Cultura Dario Franceschini.

Il tweet di Franceschini che denuncia la conta interna sul sito senzadime.it

Sono circa le 12.00 di mercoledì 2 maggio, quando Dario Franceschini, ancora ministro della Cultura e capo della potente corrente interna al Pd ‘Area Dem’, pubblica su Twitter il seguente messaggio: “Quando in una comunità politica alla vigilia di una discussione seria, che riguarda il partito e il Paese, si arriva a questo, c’è qualcosa di profondo che non va”.

Il riferimento di Franceschini è ad un sito internet, di cui il ministro fornisce il link, sul quale è comparsa la lista di proscrizione contenente i nomi dei 214 membri della Direzione Pd favorevoli, contrari o ancora indecisi rispetto alla trattativa con il M5S.

Informazioni sul sito senzadime.it e i nomi coperti da omissis

Tanti i nomi citati dal sito senzadime.it, gestito da un certo Alberico De Luca, del quale è facile rinvenire il profilo sui social.

Tra i 28 presunti contrari alla trattativa con il M5S risultano 27 renziani, compreso l’ex segretario Matteo Renzi, mentre tra gli 8 favorevoli ci sarebbe proprio Franceschini, insieme a Michele Emiliano e Piero Fassino. 178 gli indecisi, tra i quali anche Maria Elena Boschi. Fatto sta che il tweet di Franceschini ha scatenato un putiferio di reazioni, costringendo l’amministratore del sito a coprire con degli omissis tutti i nomi citati.

La denuncia di De Luca contro il Pd

“In questa pagina raccogliamo l’orientamento di ogni singolo componente della Direzione Nazionale, sulla base delle dichiarazioni espresse sui social o a mezzo stampa.Perché l’informazione è un diritto, la trasparenza un dovere”, si legge sul sito senzadime.it che, ricordiamolo, è divenuto l’hashtag slogan dei piddini contrari all’accordo con i pentastellati.

Peccato che, dopo l’esplosione mediatica dello scandalo, De Luca sia stato costretto ad utilizzare gli omissis, non senza però aver prima denunciato in questo modo quanto accaduto: “Alcuni esponenti del Partito Democratico hanno chiesto di chiudere questo sito che si limita a riportare opinioni espresse pubblicamente, come nelle migliori tradizioni anglosassoni, con i riferimenti e i link ai tweet e alle dichiarazioni”.