Il voto delle comunali di domenica 10 giugno hanno misurato, ancora una volta, il consenso elettorale degli italiani. Secondo i primi risultati il Movimento 5 Stelle è in calo, ma sempre in prima fila, mentre nel centrodestra aumenta significativamente la preferenza per la Lega. Il centrosinistra, invece, continua a perdere voti.

Alcuni dati significativi

Lo spoglio è ancora in corso la mattina di lunedì 11 giugno, ma si può anticipare un primo bilancio. Si confermano i dati del voto dello scorso delle elezioni politiche del 4 marzo. L’affluenza alle urne nei 761 comuni (di cui 20 sono capoluoghi di provincia) è calata di sei punti.

In Sicilia però è aumentata del 9 per cento. Alla chiusura dei seggi si era confermata un’affluenza del 61,19 per cento contro il 67,24 per cento di cinque anni fa. Quella volta però c’erano due giorni per le elezioni.

La vittoria della Lega

Da quanto si legge nei primi analisi del voto il Carroccio è il grande vincitore. Si potrebbe azzardare che la lunga trattativa per la nascita del governo M5S-Lega, che ha visto nascere l’esecutivo con Giuseppe Conte come presidente del Consiglio, ha premiato il partito guidato da Matteo Salvini.

Il consenso leghista è concentrato al Nord, con circa il 20 per cento. La Lega si è ripresa nella città di Treviso con la vittoria di Mario Conte sindaco. Il distacco dal candidato del Partito Democratico è di circa 15 punti.

“La nostra coalizione è molto forte – ha dichiarato il sindaco Conte - e rappresenta bene il territorio". In uguale modo l’alleanza del centrodestra ha tolto al centrosinistra la guida della città di Vicenza. La Lega è in crescita in alcune zone della Toscana chiamate “rosse”, che ora però si tingono di verde. A Pisa il centrodestra potrebbe andare al secondo turno mentre a Massa l’ultima battaglia sarà tra il candidato del centrosinistra e il candidato del M5S.

Il crollo del Partito Democratico

Il grande perdente, invece, è il Partito Democratico, che rischia anche di rimanere senza la città di Siena, una delle ultime roccaforti della formazione Politica. A Brescia però il sindaco Emilio Del Bono del Pd sicuramente avrà il secondo mandato. Il centrosinistra ha perso anche a Terni, dove la crisi economica per la vicenda delle acciaierie è stata decisiva.

A Messina si profila un secondo turno tra il candidato del centrodestra, Placido Bramantie l’onorevole (anche lui del centrodestra) Cateno De Luca.

L’opinione di Zaia

Per il governatore del Veneto, Luca Zaia, il risultato delle elezioni a Treviso e a Vicenza sono la dimostrazione della grande “intelligenza e versatilità” delle decisioni delle scelte dei cittadini al momento di andare al voto. “Il fatto che si conclami sempre di più che la lista del candidato – ha aggiunto Zaia - è quella che di solito primeggia. È la dimostrazione che il candidato riesce a intercettare anche il voto di chi è disposto a cambiare la propria idea politica”. Secondo il governatore, gli italiani sono sempre disposti ad essere aperti e flessibili, non sono ingessati in un unico partito.

Per questo è plausibile raggiungere il 50 per cento dei consensi con un solo soggetto politico.

Zaia ha sottolineato che i candidati che hanno vinto a Treviso e Vicenza hanno il merito di avere eseguito una campagna elettorale rispettosa che è riuscita ad intercettare l’elettorato, anche fuori dall’ambito ideologico delle proprie formazioni politiche.

“Credo in una Lega che sta aumentando il consenso ovunque – ha aggiunto Zaia -. Il partito sta trasformando in consenso politico il progetto amministrativo. La vittoria alle comunali spingerà ancora di più le azioni del governo […] La forza della Lega è che sempre ha creduto nella forza del governo locale”. E oggi si vedono i risultati concreti di questa scommessa.