L’associazione degli ex parlamentari annuncia battaglia contro la delibera sul taglio dei vitalizi approdata oggi in ufficio di presidenza alla Camera: proprio questo pomeriggio si è svolta a Montecitorio una conferenza stampa con Antonello Falomi e Giuseppe Gargani, i quali hanno spiegato nel dettaglio i motivi della loro opposizione a questo provvedimento voluto dal Presidente della Camera Roberto Fico.

Falomi: 'Togliere vitalizi è pura vendetta politica: l'obiettivo è mettere mano alle pensioni degli italiani'

L'ex deputato di DS e Rifondazione Comunista Antonello Falomi ha spiegato: "Questa delibera non è frutto della farina di Fico, ma nasce da una stretta collaborazione, peraltro poco chiara, fra il presidente della Camera e il presidente INPS Tito Boeri.

Infatti l'INPS ha messo a disposizione della Camera due propri funzionari per fare delle simulazioni delle conseguenze di questo atto. Noi abbiamo posto l'obiezione da tempo del fatto che è tecnicamente impossibile ricalcolare i vitalizi erogati prima del 1996, ovvero prima dell'esistenza del sistema contributivo". Poi Falomi ha proseguito: "Ci si sta accanendo per ragioni solo politiche contro una categoria di cittadini, l'equità sociale non c'entra niente: questa è pura vendetta Politica. In democrazia però la punizione deve essere politica e passare tramite libere elezioni, solo nei regimi totalitari si puniscono le persone in quanto classe politica anche se non hanno violato leggi". E poi Falomi ha aggiunto: "Il loro obiettivo è di mettere mano alle pensioni degli italiani.

Noi ex parlamentari siamo solo il 'cavallo di Troia' attraverso cui mettere mano alle pensioni della gente comune. Sono i poteri forti come FMI e BCE che chiedono esplicitamente di contrastare e ridurre la spesa pensionistica italiana. Non aiutano certo le pensioni più basse o i redditi di cittadinanza: in un Paese di evasori che trasferiscono soldi nei paradisi fiscali l’unico bancomat sono i pensionati".

Gargani: 'Valuteremo se andare in tribunale per chiedere i danni'

L'ex deputato della Democrazia Cristiana e poi europarlamentare di Forza Italia, nonché giurista, Giuseppe Gargani ha invece precisato: "Faremo ricorsi in sede interna perché rispettiamo l’autodichia, ma l’ufficio di presidenza risponde personalmente delle sue decisioni, perciò valuteremo anche altre strade, come tribunali ordinari e TAR, Valuteremo situazione per situazione, deputato per deputato, quale è l'organo a cui ci dovremo rivolgere".

Aggiungendo: "Solo la legge potrebbe mettere un tetto, ma non l'ufficio di presidenza. Faremo una valutazione complessiva se si potranno chiedere i danni", annunciando nella sostanza una specie di possibile class action, ma chiudendo: "Mi rifiuto di pensare che davvero l'ufficio di presidenza arrivi a fare una cosa del genere".