Sono passati esattamente 17 anni dal G8 di Genova del 2001: erano le giornate fra il 19 e il 21 luglio, quando i leader degli otto paesi più industrializzati si ritrovarono nel capoluogo ligure per discutere dei principali aspetti economici dell'epoca. Giornate che rimasero scolpite nella cronaca, ma anche nella storia recente italiana, anche per le manifestazioni di protesta e per il contro-vertice organizzato dai movimenti, all'epoca definiti dai media "No Global", che contestavano il vertice ufficiale e reclamavano "un altro mondo possibile".

Imponenti manifestazioni pacifiche attraversarono per tre giorni Genova, anche se grande risalto mediatico ebbero pure gli scontri e le violenze messe in atto dai black bloc. E proprio nell'ambito degli scontri di piazza, ebbe luogo l'uccisione del giovane manifestante Carlo Giuliani da parte di un carabiniere in piazza Alimonda venerdì 20 luglio. Altri fatti di cronaca, come la repressione notturna nella scuola "Diaz" e quanto accaduto nella caserma di Bolzaneto, hanno caratterizzato quelle giornate genovesi, tanto da diventare oggetto non solo di lunghissime vicende giudiziarie, ma perfino di numerosi libri e film. Insomma giornate destinate a restare, nel bene e nel male, nella storia d'Italia.

Ma il G8 di Genova è anche caratterizzato da decine di attivisti politici e sociali che in quei giorni furono protagonisti delle manifestazioni e dell'organizzazione del contro-vertice, tramite il "Genoa Social Forum" ma non solo. E che in moltissimi casi hanno poi continuato a fare Politica a vari livelli negli anni successivi.

Qui di seguito ci vogliamo proprio soffermare su di loro, per capire "che fine hanno fatto" i principali attivisti del movimento che attraversò le strade di Genova 17 anni fa.

Agnoletto, Casarini, Caruso e tutti gli altri leader del movimento contro il G8 di Genova

Il portavoce del "Genoa Social Forum" fu il medico milanese Vittorio Agnoletto, classe '58, che ebbe un ruolo di primo piano sia sul piano organizzativo che su quello mediatico in quelle giornate.

Nel 2002 diventò membro del Consiglio Internazionale del Forum Sociale Mondiale (WSF) e nel 2004 è eletto parlamentare europeo, da indipendente, tra le file di Rifondazione Comunista, non venendo invece rieletto nel 2009. Nel 2010 si candidò a presidente della Regione Lombardia per la Federazione della Sinistra, ottenendo il 2,4% e non riuscendo ad entrare nel Consiglio Regionale lombardo. Nel 2015 ha fondato l'associazione "Costituzione Beni Comuni". Attualmente è medico del lavoro in alcune aziende e nelle commissioni sull’invalidità dell’INPS, conduce come volontario una trasmissione sulla salute di radio Popolare e collabora con "Libera" nel settore internazionale.

Un altro volto noto di quel movimento fu il veneto Luca Casarini, classe '67, all'epoca leader del "movimento delle Tute Bianche", che poi sarebbero diventate i "Disobbedienti", movimento che avrebbe fatto parlare di sé anche negli anni seguenti, quando Casarini fu sempre in prima fila nelle lotte contro la guerra in Iraq, contro la TAV e contro la base americana di Vicenza.

Nel 2014 fu candidato alle elezioni Europee con "L'Altra Europa con Tsipras" nella Circoscrizione Italia centrale, ma senza risultare eletto; nel 2015 entra nella presidenza nazionale di SEL di Vendola. Successivamente è fra i fondatori di Sinistra Italiana, partito di cui dall'aprile 2017 è Segretario in Sicilia.

Fra i più giovani protagonisti del contro-vertice ligure vi fu Francesco Caruso, classe '74 napoletano, fondatore della "Rete meridionale del sud ribelle". Negli anni seguenti portò avanti diverse lotte sociali in Campania, nel 2006 venne eletto alla Camera come indipendente da Rifondazione Comunista. Nei due anni di mandato si contraddistinse per diverse uscite piuttosto provocatorie sulle stampa, ma anche per azioni contro i CPT per migranti.

Venne ricandidato nel 2008 con la Sinistra l'Arcobaleno senza essere rieletto. Successivamente lavora come docente di Sociologia presso l'Università Magna Græcia di Catanzaro.

Un ruolo di primo piano nel movimento lo ebbe anche il romano Guido Lutrario, da sempre attivo nella Capitale su molti temi sociali, dalla casa ai migranti e a lungo esponente di "Action": attualmente è attivista del sindacato di base USB. Mentre il milanese Daniele Farina, all'epoca portavoce dello storico centro sociale "Leoncavallo", è successivamente stato eletto due volte parlamentare, nel 2006 con Rifondazione Comunista e nel 2013 con SEL. Un ruolo nelle giornate del G8 lo ebbe anche lo storico esponente del sindacalismo di base Piero Bernocchi, all'epoca portavoce dei COBAS.

Ha scritto numerosi libri e saggi, restando attivo con ruoli di primo piano in varie battaglie sindacali "di movimento" anche negli anni seguenti; è attualmente pensionato. In primo piano fu anche Marco Bersani, socio fondatore di Attac Italia, che negli anni seguenti è stato fra i promotori del "Forum italiano dei movimenti per l'acqua" (con la relativa vittoria al referendum abrogativo del giugno 2011) e della campagna “Stop Ttip”, è autore di numerosi libri sul tema dei beni comuni e del debito pubblico.

Anche diverse donne furono attive con ruoli di primo piano nel "Genoa Social Forum". Fra loro Raffaella Bolini, responsabile relazioni internazionali dell'ARCI, da sempre attivista per la pace, contro il razzismo e per la solidarietà internazionale; attualmente fa parte del Consiglio Internazionale del Forum Sociale Mondiale e di svariate sigle attive sui temi dei diritti.

Ma anche Chiara Cassurino, all'epoca solo 23enne ma rappresentante dell'associazione Ya Basta. Per lei molte esperienze internazionali, dalla Turchia alla Palestina. Due anni fa è stata curatrice di un libro sul ruolo delle donne nelle città contemporanee. O la più esperta Alessandra Mecozzi, classe '45, con una lunga esperienza sindacale nella CGIL, attiva sui temi internazionali. Dopo la pensione è diventata volontaria con “Libera” per l'area del Medio Oriente e Maghreb e presidente della associazione “Cultura è Libertà".

Molti esponenti di Rifondazione Comunista di Bertinotti in piazza a Genova nel 2001

Oltre ai vari gruppi sociali appena citati, un ruolo di primo piano lo ebbe anche il Partito della Rifondazione Comunista, all'epoca guidata da Fausto Bertinotti.

Molto attivo a Genova fu Alfio Nicotra, che era il responsabile Pace del partito; negli anni seguenti sarebbe diventato segretario regionale del PRC in Lombardia, oggi è un semplice iscritto a tale partito, lavora come giornalista, è vicepresidente di "Un ponte per..." e membro della Rete Italiana Disarmo. Un ruolo importante lo ebbe anche Gennaro Migliore, all'epoca 33enne, che era il responsabile Esteri del PRC. Nel 2006 sarebbe diventato capogruppo alla Camera del PRC nella Legislatura del Governo Prodi II. In seguito aderì a SEL, diventandone capogruppo alla Camera nel 2013, prima di lasciare tale partito nel 2014 aderendo poi al Partito Democratico. Da allora è stato sottosegretario alla Giustizia con i Governi Renzi e Gentiloni: infine è stato rieletto alla ultime elezioni con il PD in Campania.

Particolare è la storia di Anubi D'Avossa Lussurgiu, che a Genova era caporedattore inviato del quotidiano "Liberazione" e coordinatore del dipartimento Cultura del PRC, e partecipò in quei giorni al "Direct Action Network" del Genoa Social Forum. In seguito fu nominato coordinatore dei portavoce del Movimento dei Disobbedienti ed è stato nel coordinamento del Social Forum Europeo di Firenze del 2002 e poi nel Comitato nazionale "Fermiamo la Guerra" nel 2003. Dal 2004 non ha più avuto incarichi di partito, ma ha proseguito l'attivismo contro la precarietà, per il diritto alla casa e per i migranti. E' giornalista, anche se attualmente svolge pure vari lavori precari.

A capo della "giovanile" di Rifondazione nelle giornate di Genova c'era Nicola Fratoianni, all'epoca non ancora 29enne, che appunto era il coordinatore nazionale dei Giovani Comunisti, ruolo che coprì fino al 2004, prima di diventare segretario del PRC in Puglia, poi assessore regionale con Vendola e in seguito deputato di SEL; attualmente è segretario nazionale di Sinistra Italiana e deputato di Liberi e Uguali.

Al suo fianco in quei giorni anche Peppe De Cristofaro, suo precedessore alla guida dei GC, che lo ha seguito politicamente fino ai giorni nostri: attualmente è fra i dirigenti di Sinistra Italiana, dopo essere stato senatore di SEL nella scorsa Legislatura, ma non è stato rieletto con LeU alle ultime elezioni.

Molti altri sarebbero gli esponenti e attivisti dei movimenti contro il G8 del 2001 da ricordare, come Luca De Fraia, Roberto De Montis, Maurizio Gubbiotti, Stefano Kovac, Bruno Manganaro, Massimiliano Morettini, Luciano Muhlbauer, Bruno Paladini, Angelo Pedrini e Sergio Tedeschi.