Un richiedente asilo di 23 anni è stato trovato morto suicida a Kabul, nella camera d'albergo assegnatagli dall'Oim (Organizzazione Internazionale per la Migrazione) mentre era in attesa di raggiungere Herat, sua città d'origine, dopo essere stato espulso dalla Germania. La tragica vicenda ha suscitato numerose polemiche nei confronti del ministro dell'Interno tedesco Seehofer, il quale aveva ironizzato sulla concomitanza del suo compleanno con l'espulsione collettiva di 69 migranti rinviati in Afghanistan, tra i quali il giovane profugo sopracitato.

Il ministro si è mostrato dispiaciuto per l'accaduto, definendolo un ''evento profondamente spiacevole'' che va affrontato in modo corretto e rispettoso, ma allo stesso tempo ha tentato di scaricarne le responsabilità sulle autorità di Amburgo, ribadendo di non essere stato lui ad ordinare il rimpatrio.

L'opposizione ha chiesto le sue dimissioni

Mentre Seehofer prendeva parte alla riunione dei ministri degli interni a Innsbruck, alcuni esponenti dell'opposizione hanno chiesto le sue dimissioni. "È giunto il momento che se ne vada" è stato il commento di Jan Korte, appartenente al partito Die Linke, di estrema sinistra . Un'altra pesante critica è stata mossa dai Verdi, che tramite il portavoce Omid Nouripour, deputato di origine iraniana, hanno affermato: "Lui non ha fallito solo moralmente, semplicemente non ha capito il principio del primo articolo della nostra Costituzione".

Inoltre, stando all'agenzia Dpa, pare che le autorità afgane si siano lamentate del fatto che il governo tedesco abbia eseguito il rimpatrio di un numero così alto di loro concittadini, dal momento che gli accordi prevedono un numero massimo di 50 persone per volta.

Seehofer sì, Seehofer no

Nei giorni scorsi, ad avanzare la possibilità di una rinuncia al mandato era stato il ministro stesso, scatenando l'allarme di una possibile crisi di governo.

La ragione principale, era la divergenza d'opinione riguardo alla linea da intraprendere sul fenomeno dell'immigrazione. La sua strategia 'del pugno di ferro' non sembrava conciliabile con quella più morbida della cancelliera Angela Merkel, ma poi un punto d'incontro era stato trovato, risolvendo, almeno per il momento, la questione. Alla luce delle ultime vicende, invece, sembra che la stabilità Politica del ministro sia ancora incerta, e che i contrasti interni non si siano risolti come si sperava.