"I risultati del Consiglio europeo non sono affatto equivalenti alle nostre proposte di respingimenti alla frontiera". È così che il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, ha espresso la sua insoddisfazione circa il vertice europeo tenutosi per confrontarsi sulla linea da seguire in merito alla crisi dei migranti. Questa profonda differenza di vedute, dunque, avrebbe spinto il politico tedesco a minacciare le sue dimissioni sia da ministro dell'Interno che da presidente della Csu.

I contrasti con la linea Merkel e le prime reazioni

Seehofer avrebbe preferito che la cancelliera seguisse una linea più dura, che prevedesse la possibilità di rimpatriare i migranti nei Paesi di primo approdo, evitando così l'assegnazione di altri profughi.

È stato inevitabile, di conseguenza, lo strappo con Angela merkel, la quale ha assunto una posizione più moderata, escludendo i respingimenti immediati dei migranti lungo il confine.

Stando a quanto riportato dal quotidiano "Bild" online, l'annuncio delle dimissioni di Seehofer sarebbe stato accompagnato da un lungo e sentito discorso ai propri colleghi di partito, nel quale ha fatto riferimento anche al caso della 14enne Susanna, violentata e uccisa da un profugo iracheno: "Non posso assumermene la responsabilità", avrebbe concluso amaramente.

Alexander Dobrindt, capogruppo regionale della Csu, ha prontamente replicato alle intenzioni del ministro, trovando inaccettabile la sua scelta di rinunciare all'incarico.

Più fedeli alla Merkel, invece, sono risultati i rappresentati della Cdu e la segretaria Annegret Kramp-Karrenbauer che hanno preso le parti della Cancelliera, ritenendo che dei provvedimenti unilaterali sarebbero stati percepiti come un segnale negativo dagli altri partner europei.

L'intervista di Angela Merkel alla Zdf

"Un accordo con l'Italia non era possibile", ha affermato Angela Merkel durante un'intervista televisiva rilasciata alla Zdf, nella quale ha sottolineato che Roma si è sentita abbandonata dagli altri Stati dell'Ue in merito al problema dell'immigrazione.

Adesso, dunque, la priorità è mantenere aperto un dialogo costruttivo.

Riguardo al ruolo della Cancelliera in Europa, dove la sua influenza potrebbe essere stata ridimensionata da questa presa di posizione, la leader tedesca ha immediatamente chiuso la questione replicando: "Non la vedo così. Non sono certo rimasta seduta zitta nell'angolo".

Al contempo ha manifestato una certa soddisfazione per la presenza in Francia di un presidente forte e in Austria di un cancelliere giovane. Nonostante quella dei migranti sia una questione piuttosto seria e complessa, la Merkel ha rimarcato l'importanza della collaborazione tra Stati e la preservazione dell'Unione eueopea, che finora ha avuto "una storia di successo".

Per quanto riguarda la Politica interna, invece, la Cancelliera ha anticipato che nei prossimi giorni si terranno delle importanti riunioni sul cui esito, naturalmente, non vuole sbilanciarsi. Ad ogni modo spera che ci sia un accordo tra Cdu e Csu, che possa contrastare la crisi interna che sta attraversando il governo tedesco.