La proposta dell'Unione Europea è quella di istituire 'centri controllati su base volontaria' nei Paesi membri, allo scopo di migliorare le procedure di asilo e velocizzare le pratiche per i rimpatri. Da Bruxelles arriva anche il sostegno economico in tal senso, i Paesi che accetteranno questa soluzione riceveranno 6.000 euro per ogni profugo salvato. In proposito, il commento di Matteo Salvini esprime sdegno e la soluzione dell'Unione viene dipinta dal vicepremier come una sorta di 'elemosina'.

'Noi vogliamo chiudere i flussi'

Non ci sarà alcuna partecipazione dell'Italia a tale progetto, stando almeno a quanto dichiarato da Salvini.

"Ogni chiedente asilo costa all'Italia, nel tempo, tra i 40 ed i 50 mila euro. Bruxelles si può tenere la sua elemosina - ha detto il ministro dell'Interno - e se vuole dare i soldi a qualcun altro lo faccia. Il nostro obiettivo è di chiudere i flussi in arrivo e smaltire l'arretrato di migliaia di presenze. L'Italia non ha bisogno di soldi, ma di dignità e se la sta riprendendo con le sue mani".

Piattaforme di sbarco nei Paesi non UE

Quello che Bruxelles vuole introdurre è il "concetto di piattaforme di sbarco dei migranti nei Paesi non UE", portato avanti di concerto con l'Organizzazione internazionale per le migrazioni e l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, in collaborazione con i Paesi extracomunitari.

Tali piattaforme saranno aree gestite nel pieno rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani. Il traguardo finale a cui mira l'apposita Commissione UE è quello di dividere tra diversi Paesi le responsabilità sulla questione migranti, una responsabilità che, secondo il piano, verrebbe equamente disciplinata su base regionale.

In questo modo si cercherebbero di garantire sbarchi ordinati e prevedibili. evitando il triste fenomeno delle morti in mare. Sulle citate piattaforme, avvertono da Bruxelles, "non saranno campi o centri di detenzione".

Foggo (Nato): 'Se una barca è in difficoltà, qualunque marinaio deve intervenire'

Sulla questione migranti interviene anche James Foggo, comandante Nato a Napoli che cita una ben conosciuta regola del mare.

"Qualunque marinaio deve intervenire se incontra una barca in difficoltà, per salvare vite umane. La Marina è autonoma e può decidere anche le modalità di intervento". L'ufficiale ha pronunciato queste parole nel corso della prima giornata di lavori dell'Hub di direzione strategia della Nato per il Sud.