Anna Ascani, deputata del Partito Democratico, ha ricevuto diversi insulti e gravi minacce per aver svelato una fake news circolata sui social e attribuita ad un finto esponente dem. Il problema della disinformazione e delle accuse 'condizionate' rivolte al Pd è stato ripreso pochi giorni fa anche da Matteo Orfini, il quale ha lanciato l'hashtag #ripuliamofacebook.

La bufala progettata per creare indignazione

La notizia, denunciata e smascherata sia da Anna Ascani che da David Puente, è partita da un account che prende il nome di Tommaso Ciarponi.

Si tratta di un falso profilo che si presentava come un esponente dem di Forlì, che ha postato più volte un messaggio in cui esprimeva rammarico per il fatto che Matteo Salvini e Luigi Di Maio non fossero stati travolti dalle macerie del crollo del Ponte Morandi. Le verifiche hanno confermato l'inesistenza di Ciarponi tra i politici locali e, di conseguenza, il sospetto è che il commento sia stato pubblicato con l'obiettivo di suscitare l'indignazione pubblica verso il partito. La frase, infatti, è stata accompagnata dal simbolo del Partito Democratico, ben visibile nella foto profilo. ''Questa storia è stata montata ad arte per infangarci'' sostiene Anna Ascani, che dopo aver raccontato l'accaduto sui social è stata travolta da insulti e minacce.

Tra coloro che hanno risposto alla sua denuncia dei fatti ci sono CasaPound Italia, Francesca Totolo (già nota alla cronaca per aver creato la fake news su Josefa) e molti account che inneggiavano alla violenza e all'ideologia fascista. Tra questi, spiega la deputata, c'è stato anche chi le ha augurato di morire, istigandola in modo esplicito a bruciarsi viva.

Per la gravità di una tale affermazione, l'onorevole ha consegnato il materiale alle Forze dell'Ordine, che indagheranno in merito.

Matteo Orfini: #ripuliamofacebook

Lo scorso venerdì, Matteo Orfini si era espresso riguardo alle fake news e alle aggressioni contro il PD che circolano in rete, proponendo un modulo per segnalare bufale, profili falsi e contenuti diffamatori.

Per Orfini, ''si è davvero passato il segno'', facendo riferimento all'inammissibilità della presenza costante di una ''macchina del fango'' che sfrutta i media per diffondere notizie false e accuse verso il centro-sinistra. Come lui stesso ammette, l'iniziativa di esortare i cittadini a segnalare gli abusi non permetterà di eliminare completamente il problema, ma ritiene che possa essere un primo passo verso l'obiettivo di ''ripulire Facebook dalle fake news''.