''In passato i termini di scadenza sono stati prorogati perché si finanziavano legalmente le campagne elettorali. A me non l'ha pagata Benetton, quindi abbiamo la libertà di poter recedere da questi contratti''. E' con queste parole che il vicepremier Luigi Di Maio ha avanzato un'accusa al precedente governo Renzi, insinuando l'ipotesi che dietro al prolungamento delle concessioni alla società Autostrade per l'Italia ci possano essere stati gli interessi del Partito Democratico e del suo ex leader. Matteo Renzi non ha fatto attendere la sua replica, che rimbalza la critica al mittente e ai partiti di maggioranza.
Il motivo della proroga
''Io non ho preso un centesimo, né per la Leopolda né per le nostre campagne elettorali'' afferma Matteo Renzi per smentire l'accusa. Il senatore dem spiega che la proroga della concessione ad Autostrade, che ha esteso la data di scadenza dal 2038 al 2042, è stata approvata con l'obiettivo di ottenere l'immediata costruzione della Gronda, opera che avrebbe dovuto diminuire il traffico sul ponte Morandi, crollato lo scorso 14 agosto con un bilancio di quasi 40 morti. La costruzione dell'opera è stata però bloccata dai comitati No Gronda, di cui facevano parte anche Beppe Grillo e il MoVimento 5 Stelle, i quali sottostimavano il rischio di crollo (tanto da definirlo una ''favoletta'').
I finanziamenti e 'l'avvocato delle autostrade'
''Vedendo le carte- prosegue Renzi- si scopre che la società Autostrade ha finanziato la Lega''. Nel 2006, infatti, quando i Benetton ipotizzavano la fusione di Autostrade per l'Italia con Abertis, la società aveva finanziato diversi partiti politici, tra cui la coalizione di centro-destra e la Lega, che ha ricevuto una donazione di 150mila euro.
Inoltre, l'ex leader dem ha aggiunto che ''Giuseppe Conte è stato un legale di Aiscat'', sottolineando come da ''avvocato del popolo'' si sia scoperto ''avvocato delle autostrade''. Sempre riguardo all'attuale premier, Matteo Renzi afferma di trovare incredibile che un uomo di legge possa dire ''Non aspettiamo i tempi della Giustizia'', pur ritenendo fondamentale il fatto che ''Autostrade paghi, a cominciare dal rifacimento del ponte Morandi e dalla realizzazione della Gronda''.
In conclusione, Renzi non ha mancato di ricordare che ''governare non significa rincorrere i like'' e invita coloro che sono al governo a ''capire che quello che il loro movimento definiva 'favoletta' è oggi una tragica realtà''.