L'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, passa al contrattacco. L'esponente del Carroccio è stato condannato in primo grado per la truffa ai danni dello Stato i cui effetti, recentemente, sono stati sanciti dal tribunale del Riesame che ha confermato il sequestro dei beni al Carroccio per 49 milioni. Matteo Salvini, nel commentare il pronunciamento del Riesame e sottolineare che "gli italiani sono dalla nostra parte", ha ribadito che "si tratta di storie di dieci anni fa". Ma Belsito non è esattamente d'accordo con l'attuale leader e lo ribadisce in un'intervista al Fatto Quotidiano.
"Quando mi sono dimesso ho lasciato 40 milioni di euro a saldo contabile, ma non so dove siano finiti". In proposito si dichiara pronto ad un confronto con Maroni e Salvini.
'Non vale parlare con i tweet'
Belsito ha esposto la sua versione dei fatti. "Quando mi sono dimesso nel 2012 i soldi c'erano". Alla domanda su dove sarebbero finiti, l'ex tesoriere mette le mani avanti. "Saranno stati spesi, ma non sto dicendo che sia stato commesso un illecito. Io dico soltanto le cose come stanno e sono pronto a confrontarmi con Roberto Maroni e Matteo Salvini, ma non sui social newtork. Parlare con i tweet non vale".
'Sono il capro espiatorio'
I pm, dopo pronunciamento dei Riesame, hanno chiesto di procedere al sequestro dei beni della Lega per 49 milioni.
Come ha sottolineato Salvini, si tratta di questioni precedenti alla sua segreteria. "Immagino che dopo sia stato informato sui soldi che c'erano in cassa, tanto lui quanto Maroni", continua Belsito che sottolinea inoltre di non aver mai più sentito nessuno dei vertici della Lega: "Io sono il capro espiatorio".
'Umberto Bossi è puro'
Francesco Belsito ha ripercorso il perido in cui era un dirigente importante del Carroccio ed i suoi rapporti con gli attuali leader del partito. "Con Matteo Salvini avevo buoni rapporti, lui mi chiedeva i soldi per Radio Padania. Giorgetti era della corrente di Bossi, adesso sta con Salvini. Dicono di essere un'altra Lega, ma io non vedo tante differenze".
Su Umberto Bossi, la sua opinione rimane positiva. "Umberto è puro, non dimentichiamo che lui ha creato un partito da zero. Ma erano in tanti pronti a tradirlo. Adesso viene il bello - aggiunge - perché per fare andare avanti il procedimento a Milano, la Lega oltre me dovrà querelare anche Bossi per appropriazione indebita". Definisce inoltre Giancarlo Giorgetti "la vera mente del partito, molto più di Salvini".