Il ministro dell'istruzione Marco Bussetti ha annunciato di voler cambiare sotto alcuni aspetti l'esame di maturità, modificando sia i criteri per l'ammissione all'esame che le prove da sostenere durante la maturità. Ecco, allora, le novità principali che interesseranno i ragazzi a partire dal 2019.

I criteri di ammissione della nuova maturità

Le novità riguardanti i criteri per essere ammessi all'esame sono sostanzialmente tre e comprendono sia le ore di assenza che i voti ottenuti. Il primo criterio, infatti, specifica che per poter sostenere l'esame bisogna essere presenti in classe per almeno tre quarti del monte ore annuale, salvo deroghe speciali.

La seconda novità, invece, prevede che i discenti ottengano almeno la sufficienza in tutte le materie o che essi abbiano al massimo un'insufficienza giustificata e motivata dal consiglio di classe che può comunque scegliere di ammettere l'alunno all'esame. La terza novità, infine, è dedicata esclusivamente al comportamento dei ragazzi: ciò che viene richiesto, dunque, per l'ammissione agli esami è la sufficienza in condotta. Non sarà più, invece, un requisito per l'ammissione la partecipazione all'alternanza Scuola-lavoro e alle discusse prove Invalsi.

Le prove d'esame della nuova maturità

La novità più importante di questa nuova legge è l'eliminazione della terza prova. Dall'anno prossimo, infatti, si dirà addio dalla temuta terza prova che comprendeva domande su tutte le discipline studiate.

Bussetti ha confermato che le prove scritte che i ragazzi dovranno sostenere saranno soltanto due, ovvero, la prima prova di italiano che prevede la stesura di un elaborato scritto e la seconda prova che cambierà sempre in base all'indirizzo dell'istituto scolastico. Resta invariato il colloquio orale, momento in cui gli alunni presenteranno una tesina interdisciplinare ai membri della commissione valutativa.

I crediti della nuova maturità

Eliminando la famosa terza prova cambia, di conseguenza, l'attribuzione dei crediti scolastici. Se gli ultimi tre anni di scuola superiore davano all'alunno un massimo di 25 punti, con la riforma si arriverà ad un massimo di 40 punti. In particolare, il terzo anno darà un massimo di 12 crediti all'alunno, il quarto fino a 13 crediti e il quinto anno sarà valutato con un massimo di 15 punti.

In questo modo, dunque, il percorso scolastico dei ragazzi avrà molto più peso all'interno del voto finale. Cambiano anche i crediti delle prove da sostenere durante la maturità: si passa da 15 a 20 punti per le prove scritte e da 30 a 20 punti per il colloquio orale per un totale di 100 punti.