Per i due partiti che compongono la maggioranza di Governo, cioè M5S e Lega, si tratta di una battaglia storica. Il partito di Matteo Salvini ne discute fin dai tempi del Senatur Umberto Bossi. Mentre a sollevare il tema del superamento del voto della laurea nei Cinque Stelle è stato niente meno che il Padre Fondatore Beppe Grillo nel lontano 2009 ormai. Ora viene fuori che, già dallo scorso 31 luglio 2018, appena pochi giorni dopo l'insediamento ufficiale del Governo presieduto da Giuseppe Conte, la deputata Cinque Stelle Maria Pallini, sottosegretario al Ministero dell'Interno, avrebbe depositato un disegno di legge che prevede specificamente il divieto di inserire il requisito obbligatorio del voto di laurea nei bandi dei Concorsi Pubblici.

Occorre, inoltre, precisare che questa proposta di legge non trova riscontro nel Contratto di Governo firmato da Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Quindi, una sua eventuale approvazione dovrà essere preventivamente discussa all'interno degli organi a ciò deputati previsti dallo stesso Contratto di Governo.

Le precisazioni dell'onorevole Pallini sul disegno di legge

Il tema del superamento del voto della laurea, oltre ad essere periodicamente riproposto dalle varie maggioranze di Governo succedutesi nel corso del tempo, ha suscitato diverse reazioni. E ciò ha indotto la prima firmataria del disegno di legge, Onorevole Maria Pal lini, a fare delle doverose precisazioni circa gli obiettivi che ci si propone di raggiungere con questa proposta di legge.

Innanzitutto, fa notare l'Onorevole Pallini, come riporta anche la rivista online specializzata "Orizzonte Scuola", un primo obiettivo è quello di consentire a tutti i laureati, indipendentemente dal voto di laurea, di poter partecipare ai Concorsi Pubblici che diventano sempre più rari. Di conseguenza, secondo il sottosegretario Pallini, sarebbe "strumentale" affermare che il M5S sia orientato verso l'abolizione del valore legale del titolo di studio che, ribadisce la Pallini, non si trova all'interno della proposta di legge.

Il Sottosegretario Pallini ha poi tenuto a precisare che Il M5S non ha alcuna intenzione di vanificare la meritocrazia in nessun ambito. Sopratutto se si sono fatti enormi sacrifici per ottenere un certo risultato sintetizzato nel valore legale della laurea. Di conseguenza, la proposta di legge incoraggia ad introdurre in ogni bando di Concorso l'attribuzione di un punteggio in base al voto di laurea ottenuto che concorra a determinare la graduatoria dei concorsi.

Le conseguenze sui concorsi della Scuola

La proposta di legge del Sottosegretario Pallini non dovrebbe incidere sulla possibilità di accedere al Concorso stesso.Infatti, nei Concorsi Pubblici della Scuola sono accettati di solito tutti i voti di laurea. Quanto, piuttosto, in un secondo tempo quando, come accennato sopra, sarà necessario convertire i voti di laurea dei singoli in altrettanti punteggi che determineranno la graduatoria finale del concorso pubblico. Ma dato che un tale obiettivo non è contemplato nel 'Contratto di Governo' è difficile dire quale iter seguirà la proposta di legge e quali cambiamenti in corsa subirà.