Alessandra Mussolini, nipote dell'omonimo Benito, ha scritto su Twitter un ''avviso ai naviganti'' che promette ''monitoraggi e denunce rivolte a chi offenda il Duce''. La decisione ha mobilitato le critiche di centinaia di utenti, ma ad attirare l'attenzione è stato anche un commento a cui l'europarlamentare ha espresso apprezzamento. Tra coloro che hanno protestato contro quanto accaduto ci sono l'associazione Anpi e la comunità ebraica romana.

I 'media ebraici' e il like della Mussolini

Sotto al messaggio di Alessandra Mussolini, oltre ai biasimi e agli apprezzamenti, si è riversato anche un discreto numero di frasi antisemite a cui l'esponente ha inizialmente donato un 'mi piace'.

Il commento più incriminato è stato scritto da un utente che prende il nome di Namastè. Nel testo, si parlava di un presunto controllo dei media ebraici sulla policy di Facebook, fornendo come 'prova' il fatto che Mark Zuckerberg sia ebreo. Analizzando il profilo di Namastè, inoltre, si è notato che l'account ha ripreso il concetto più volte. In un altro tweet, infatti, lo stesso autore ha scritto: ''Hollywood è ebrea. I media mondiali sono per il 95% in mano ad ebrei. La finanza speculativa e bancaria è in mano ad ebrei. La stessa finanza che han finanziato e causato le due guerre mondiali e la persecuzione contro gli ebrei. Non hanno ancora imparato la lezione?''. Affermazioni che alludono ad un complotto giudaico-massonico, risultando dispregiative nei confronti degli ebrei, accusati di manipolare i contenuti e poi di aver appoggiato il loro stesso sterminio.

L'iniziativa volta a ricordare la Shoah

Quel like della Mussolini, al di là del minacciare sanzioni penali per chi offenda il Duce, è apparso molto grave alla comunità ebraica romana. ''E' una cosa gravissima, soprattutto se si parla di una europarlamentare italiana. Non sono bastati 6 milioni di ebrei morti e 75 anni per farla redimere'' ha affermato Riccardo Pacifici, portavoce degli ebrei romani.

La replica della comunità, quindi, è stata quella di lanciare un'iniziativa per ricordare il male delle leggi razziali e dei campi di concentramento. Gli utenti sono stati esortati a scrivere le storie delle loro famiglie colpite dalla Shoah, contrassegnando i post o i tweet con gli hashtag #MussoliniDimettiti e #LeggiRazzialiInfamiaItaliana.

Dopo l'avvio della campagna, sono stati diversi a rispondere all'appello. Qualcuno si rivolge direttamente ad Alessandra Mussolini: ''Mia madre e mio padre sono stati arrestati dai pupilli di tuo nonno, consegnati ai tedeschi e deportati ad Auschwitz'', ''Mia nonna Egle Efrati è stata rastrellata ed è finita nei lager nazisti anche grazie a tuo nonno'', ''Famiglia Tucci, Sant'anna di Stazzema. Di Maria (3 mesi) non esiste una foto da viva. Per me tuo nonno è quello che ha dato l'autorizzazione ad ammazzare Maria''. Altri pubblicano le foto delle vittime dell'Olocausto, ''vittime di tuo nonno'' le ricordano.

Anpi: 'Mussolini è stato un criminale'

L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia si è mobilitata sui social e, riguardo l'annuncio dell'europarlamentare, ha scritto: ''Benito Mussolini è stato un criminale.

Leggi razziali, deportazioni nei campi di concentramento, stragi di donne e bambini in combutta con i nazisti. Non è un'offesa, onorevole Alessandra Mussolini, è Storia. La peggiore che abbia attraversato il nostro paese. E ora ci denunci pure''. Ad autodenunciarsi e a ribadire i fatti del Ventennio è anche Luca Bottura, opinionista di La Repubblica, aggiungendo: ''Mussolini era uno schifoso dittatore che mandò a morire 300 mila italiani e che fece crepare 150 mila civili, per non parlare degli ebrei recapitati a Hitler e gasati da noi''.