La Lega, negli ultimi tempi, è stata più di una volta sotto l'attenzione di giudici e Tribunali. Dopo il sequestro dei fondi del partito e l'apertura di un'inchiesta nei confronti di Matteo Salvini, ad aver avuto a che fare con la Giustizia sono Claudio Borghi e Umberto Bossi. Entrambi, sono stati condannati in via definitiva.

Borghi: multa per irregolarità in Banca Arner

L'ultima sentenza della Cassazione ha imposto a Claudio Borghi una sanzione da 15 mila euro, frutto di irregolarità bancarie. Secondo l'accusa, confermata dai giudici, l'esponente leghista si è reso protagonista di ''consistenti irregolarità nell'erogazione e nel controllo del credito''.

Azioni che risalgono ai tempi in cui era parte del Consiglio d'Amministrazione di Banca Arner, messa sotto vigilanza finanziaria nel 2013. Oltre alla multa, il deputato e presidente della Commissione bilancio dovrà pagare anche 2550 euro alla Banca d'Italia per rimborsarla delle spese legali. ''Evidentemente la legge non è uguale per tutti'' ha commentato Borghi, una volta venuto a conoscenza della decisione. L'esponente, infatti, sostiene di aver avuto lo stesso ruolo degli altri amministratori assolti, contrariamente a quanto appurato dai giudici. Infine, ha aggiunto di aver già versato la quota a lui imposta.

Bossi: condanna per vilipendio a Giorgio Napolitano

Umberto Bossi, ex leader del Carroccio, ha ricevuto la condanna per vilipendio al presidente della Repubblica.

Nel 2011, infatti, diede del ''terrone'' a Giorgio Napolitano, procurandosi ora la reclusione. L'iter giudiziario è stato abbastanza lungo: dopo essere stato denunciato da alcuni cittadini che avevano assistito al comizio, nel 2015 ha ricevuto una condanna in primo grado, nel 2017 uno sconto di pena e, solo nel settembre di quest'anno, la Cassazione gli ha assegnato un anno e quindici giorni di galera.

A rendere difficile la sua attuazione, però, sono le condizioni di salute di Bossi, che non paiono renderlo in grado di sopportare la carcerazione. Per questa ragione, ha fatto appello alla possibilità di scontare la pena in affidamento ai servizi sociali. Quest'ultima ipotesi, se accettata, gli offrirà anche un ulteriore vantaggio: il poter continuare la propria carriera Politica, in qualità di senatore della Lega. Se invece venisse rifiutata, potrà puntare sulla speranza di ricevere gli arresti domiciliari.