L'economista della Lega, Claudio Borghi, ha rilasciato una dichiarazione scottante: "Per risanare dobbiamo avere il controllo della politica monetaria" che significa stampare moneta e di conseguenza abbandonare l'Euro. La Borsa ha reagito male e infatti lo spread è schizzato a 300 punti mentre l'euro va ai minimi storici.
Lega, Borghi vuole affossare l'Euro
Claudio Borghi è "straconvinto" che il nostro Paese con una moneta sovrana (come la Lira) risolverebbe la maggior parte dei suoi problemi. Borghi, che è anche presidente della Commissione bilancio della Camera, ha lanciato una bomba sui mercati in un momento molto delicato.
Lo scontro tra il governo gialloverde e Bruxelles è già in atto in merito alla manovra economica che prevede un deficit al 2,4% ed ora, con questa nuova dichiarazione da parte di un importante membro del Governo, i rapporti con l'Unione Europea potrebbero incrinarsi ancora di più. L'Italexit non sembra più una fantasia, secondo Bloomberg a pesare sull'Eurozona ora sarebbero proprio le parole dell'economista leghista.
In realtà si tratterebbe del famoso "piano B" di Savona (quello di uscire dall'euro e riportare l'Italia alla Lira), che a causa di quell'idea messa nero su bianco (poi sparita dall'agenda di governo) non ha ottenuto il posto da ministro dell'Economia a seguito di pressioni dall'Europa.
Borghi, ai microfoni di Radio Anch'io, spiega che per mettere in atto gli ambiziosi piani di risanamento del Paese è necessario "avere il controllo" della politica monetaria. Secondo Borghi se il Governo avesse voluto veramente andarsi a scontrare con l'Europa avrebbe dovuto annunciare un deficit del 3,1% e non del 2,4%, anche se in questo momento, secondo l'economista, il governo sta cercando comunque di attuare delle politiche minime indispensabili per risollevare un po' l'economia dell'Italia.
Spread vola a 300 punti
Le parole di Borghi, al di là dei commenti politici, hanno avuto un effetto devastante sui mercati italiani ampliando le perdite dei nostri titoli. I titoli di Stato, infatti, sono stati messi nuovamente sotto pressione facendo arrivare lo spread a 300 punti base con un rendimento decennale al 3,401% (il livello più alto da marzo 2014). Secondo il commissario europeo per gli Affari economici, Moscovici, è nell'interesse italiano che l'Euro sia forte: "Lavoriamo insieme mantenendo il sangue freddo".