Forse pensavano di farla franca le autorità francesi quando qualcuno ha ordinato al alcuni agenti della gendarmeria di scaricare come pacchi postali due migranti di origine africana nelle foreste vicino a Torino. Forse la procedura illegale adottata da Parigi per liberarsi dei clandestini era stata già messa in pratica altre volte, e il ‘gioco’ sarebbe proseguito ancora se i poliziotti della Digos italiana non avessero inquadrato per caso con la loro telecamera, durante un appostamento per spiare alcuni attivisti pro migranti presenti nella zona di Claviere, il furgone dal quale sono stati fatti scendere i presunti profughi, poi dileguatisi nella folta vegetazione.

Di fronte all’evidenza dei fatti e alle proteste delle autorità di Roma (ministro degli Interni Matteo Salvini, ma anche quello degli Esteri Enzo Moavero Milanesi), il prefetto della Regione francese delle Hautes-Alpes Cécile Bigot-Dekeyzer non ha saputo, o potuto, fare di meglio che accampare una scusa abbastanza inverosimile: si sarebbe trattato di un errore commesso da agenti inesperti.

La versione dei francesi

Il grave episodio della deportazione illegale di migranti sul suolo italiano da parte delle forze dell’ordine francesi ha ‘costretto’ la procura di Torino ad aprire un fascicolo di indagine, anche se al momento senza nomi di indagati o ipotesi di reato. Un precedente preoccupante che, però, viene velocemente liquidato dalle autorità transalpine che, per bocca del prefetto Bigot, esprimono per prima cosa il loro “rammarico” (come se quanto accaduto non dipendesse da loro) e, soprattutto, provano ad addossare la responsabilità ai gendarmi protagonisti della ‘deportazione’ i quali avrebbero commesso un semplice “errore”, sbagliando strada perché entrati in servizio solo da “pochi giorni” in quelle zone di confine.

Versione che fa acqua da tutte le parti e che, se non ci fosse stato il video girato dalla Digos, non sarebbe stata nemmeno resa pubblica.

Italia campo profughi d’Europa? La rabbia di Salvini contro Macron

Un vero e proprio pasticcio diplomatico quello in cui è finito l’Eliseo, sede della presidenza della Repubblica francese occupata momentaneamente da Emmanuel Macron.

E non poteva che essere il suo ‘nemico’ italiano, Matteo Salvini, a partire in attacco, lancia in resta, dei ‘galletti felloni’. A caldo, il leader della Lega ha invitato il collega ministro Milanesi a chiedere spiegazioni ufficiali all’ambasciatore francese a Roma. Poi, questa mattina, con un altro post pubblicato su Facebook, il capo del Viminale ha respinto al mittente la versione dell’errore, parlando di “offesa senza precedenti” nei confronti dell’Italia.

Salvini invoca l’intervento dell’Onu, visto che alcune persone sono state abbandonate senza assistenza, e senza conoscere la loro identità, in una “zona isolata”. Insomma, si chiede il vicepremier italiano, “per la civile Parigi è normale scaricare delle persone nei boschi?”. Macron “non può fare finta di nulla” e le sue scuse per il momento non verranno accettate perché ci troviamo di fronte ad una “vergogna internazionale”.