Il Professor Romano Prodi, ex Presidente del Consiglio dei Ministri, è intervenuto a "Quarta Repubblica" (programma in onda sui canali Mediaset), esprimendo le sue impressioni e valutazioni sui problemi interni dell'Unione Europea e sul futuro dell'Italia, a partire dalle prossime elezioni europee. Intervistato da Claudio Rinaldi, Prodi ha affermato: "Io ho fatto tante critiche in questi anni all'Europa. Ai miei tempi l'Unione Europea era una struttura sovranazionale seria. C'era la Commissione che rappresentava tutta l'Europa. Poi siamo passati ad un'Europa sfrangiata tra gli interessi dei diversi Paesi.

Il potere è passato dalla Commissione al Consiglio. E così non rappresenta più doverosamente le nazioni".

Il docente universitario bolognese, ex leader dell'Ulivo, ha spiegato: "Quando le nazioni si mettono in contrasto, una contro l'altra, chi vince? Ovviamente la più grossa, e allora abbiamo avuto anni di dominio della Politica economica tedesca che io, fra l'altro, ho più volte criticato. Ma abbiamo bisogno di più Europa, non di meno Europa se vogliamo andare avanti. Ma vi rendete conto che tra Cina e Stati Uniti noi non esistiamo più. Tutti i nuovi colossi del mondo sono tutti americani o cinesi. Ma vogliamo proprio finire male?".

Prodi: 'Recuperiamo il senso della politica restando dentro l'Unione Europea'

L'ex Presidente della Commissione Europea e del Consiglio Europeo ha poi aggiunto: "L'Europa deve tornare ad essere l'Europa di un tempo, quella che aveva credibilità nei Paesi e che oggi, se si superano le incongruenze, ci potrebbe far vincere la battaglia mondiale.

Altrimenti siamo finiti, siamo letteralmente finiti. Quando l'Europa stabilisce le norme sanitarie, le regole per il riciclo dei rifiuti, sono cose utili anche quelle, intendiamoci. Ma tutti questi temi non scaldano l'animo. L'animo si scalda con la politica".

L'ex Presidente del Partito Democratico ha concluso, raccontando un aneddoto: "Quando si costruì l'Euro mi ricordo che io chiesi allora al cancelliere tedesco: "Ma so che i tuoi concittadini tedeschi non vogliono l'Euro, tu perché invece lo vuoi?

E lui mi rispose: "Io voglio l'euro perché mio fratello è morto in guerra". Non mi ha detto voglio l'euro per la banca o per tassi di interesse più convenienti. Ecco, noi dobbiamo recuperare il senso della politica. Con le prossime elezioni europee è nostro dovere cercare di recuperare questo senso della politica".