In Italia, così come nel resto del mondo, fervono i preparativi in vista del Black Friday del 23 novembre prossimo, il cosiddetto Venerdì Nero dedicato allo shopping, in occasione del quale negozi e catene commerciali come amazon, eBay, MediaWorld e Unieuro offrono sconti vantaggiosi, dando di fatto il via ad un mese di acquisti compulsivi che porterà fino a Natale. Questa tradizione consumistica nata negli Usa si è ormai estesa oltre il solo black friday, coprendo almeno il fine settimana successivo e il lunedì, chiamato Cyber Monday perché dedicato all’acquisto di oggetti tecnologici.

Una fiera del neoliberismo più sfrenato alla quale in pochi riescono ad opporsi. È il caso di Diego Fusaro, il filosofo divenuto ormai da tempo volto noto di tv e mass media, secondo il quale il Black Friday non rappresenta altro che “l’apice dell’alienazione”.

L’opinione di Diego Fusaro sul Black Friday

La corsa all’acquisto sfrenato di oggetti per lo più inutili, alimentato soprattutto dai grandi gruppi di vendita online come Amazon ed eBay, non trova assolutamente tra i suoi partecipanti Diego Fusaro. In un lungo post pubblicato questa mattina sul suo profilo Facebook, il ‘filosofo de La Zanzara’ (la nota trasmissione radiofonica di Radio24) smonta pezzo per pezzo la narrazione positiva che viene fatta del Black Friday sui mass media.

Secondo Fusaro il Venerdì Nero si sarebbe imposto come “nuovo culto obbligato”, da celebrare con “ossequio e rispetto”. Tutto ovviamente in nome di quei “mercati” e del consumismo che hanno sostituito il “dio dei cieli”.

I mercati ci chiedono ‘sacrifici umani’

Così come gli antichi dei, anche quelli nuovi, rappresentati appunto dai mercati capitalistici, richiedono “sacrifici umani”, soprattutto dei lavoratori sfruttati dai padroni, ma anche dei “piccoli imprenditori”.

Insomma, il Black Friday non rappresenterebbe altro che “l’apice dell’alienazione umana”, celebrato con “ebete euforia e superficiale entusiasmo”. Non crediamo più al “dio dei cieli” perché ci siamo convertiti, denuncia Fusaro, “al dio immanente dei mercati finanziari speculativi”.

‘Tracce delle merci finiscono nel sangue dei lavoratori sfruttati’

Diego Fusaro invita poi i lettori a sospendere il loro “consumare compulsivo” e il “liberoscambiare gaudente” per fermarsi a riflettere sul fatto che il Black Friday non rappresenti niente altro che una “offesa alla vostra intelligenza”. Infatti, le “tracce delle merci” che ci vengono ossessivamente proposte da Amazon e company finiscono quasi sempre “nel sangue dei lavoratori supersfruttati” del continente indiano e di tutte quelle altre “periferie” del pianeta” scelte dal “capitale” come aree di sfruttamento. Per concludere, Fusaro invita le persone a pensare prima di agire, in modo tale da non diventare alla stregua di “pecoroni del gregge cosmopolita dei consumatori anonimi”.