La denuncia delle Iene secondo cui nell'azienda del padre di Luigi Di Maio ci sarebbe stato "lavoro nero" è stata oggetto di un duro intervento di Maria Elena Boschi. Un'uscita da cui possono essere tratte varie di chiave di lettura. Non sfuggirà, ad esempio, il fatto che il leader del M5S è stato definito "ministro del lavoro nero e della disoccupazione", una definizione che per certi versi è quasi grave quanto quella di Saviano che definisce Salvini "ministro della malavita". E poi c'è la resistenza alla tentazione di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, considerati i ripetuti attacchi subiti dalla Boschi per il presunto coinvolgimento del padre rispetto a quanto accaduto a Banca Etruria.

Il video è stato pubblicato sul profilo twitter dell'esponente 'dem'.

Parole dure di Maria Elena Boschi

L'avvocato e deputata del Partito Democratico ha espresso, attraverso i suoi canali social, l'intenzione di condividere un pensiero personale in merito agli ultimi fatti di attualità.Il riferimento va all'indagine condotta dalla trasmissione televisiva Le Iene, secondo cui un ex dipendente del padre di Antonio Di Maio ha confessato di avere lavorato per due anni in nero.Un fatto grave, ma gravissimo se si considera che interessa un diretto congiunto di colui il quale è attualmente il Ministro del Lavoro.Sulla questione la Boschi è intervenuta a gamba tesa, pur risparmiandosi dal mostrare il livore dettato da chi è sentita attaccata in maniera ingiustificata per i fatti che avevano riguardato il padre e Banca Etruria.La Boschi, infatti, ha inteso evidenziare il suo desiderio di poter guardare in faccia Antonio Di Maio, padre del "ministro del lavoro nero e della disoccupazione di questo Paese".

Maria Elena Boschi attacca anche il M5S

La deputata ha inteso evidenziare il suo augurio nei confronti del genitore del leader grillino: "Le auguro di non vivere mai quello che suo figlio e gli amici di suo figlio hanno fatto vivere a mio padre e alla mia famiglia".

"Mio padre - ha detto - è stato tirato in mezzo ad una vicenda più grande di lui per il cognome che porta e trascinato nel fango dalla campagna creata da suo figlio e dai suoi amici".

"Le auguro ha - proseguito - di non conoscere mai il sentimento di odio scaricato addosso a me e ai Miei, di non sapere cosa è il fango dell'ingiustizia che ti può essere gettato contro. Fa schifo come la campagna di fake news su cui il Movimento Cinque Stelle ha fondato il proprio consenso".

"Continuo - ha detto - a fare politica solo per la mia nipotina, perché possa sapere che la sua famiglia è fatta di persone per bene".

E al padre di Luigi Di Maio gli augura di poter dire lo stesso, sebbene secondo la Boschi ogni giorno che passa questo diventi più difficile da dimostrare.