E' da tempo ormai che il Regno Unito porta avanti l’idea della Brexit, ma in particolare nelle scorse ore Theresa May ha dato ufficialmente il via ad un nuovo negoziato o meglio definita campagna elettorale, col fine di convincere gli inglesi che l’accordo dell'Inghilterra e l’UE sia il migliore.

La proposta dell'Unione Europea riguardante l'Irlanda

Si tratta principalmente un testo di quattrocento pagine in cui si toccano diversi argomenti, come la questione del Nord Irlanda: l’UE avrebbe infatti permesso a questa parte dell'isola di rimanere nel mercato comune europeo per facilitare i trasporti e gli scambi commerciali con l’Irlanda del Sud (Stato che rimarrebbe nell'Unione).

La May si sarebbe definita contrariata siccome la proposta potrebbe essere vista come una minaccia per l’unione territoriale del Regno Unito, già diviso per motivi territoriali ovvi quali il Mare d’Irlanda.

Affinché si salvaguardi l’isola britannica, si sarebbe arrivati ad uno stato di transizione: esso andrebbe dal marzo 2019 al dicembre 2020, periodo durante il quale il Regno Unito non uscirebbe dall'unione doganale europea e così nemmeno il territorio dell'isola irlandese.

Questa decisione aiuterebbe molto in vista di un successivo e completo distacco dall'Unione e dalle sue regole commerciali. Non sono comunque in molti a pensare che la maggioranza della May possa approvare una tale idea, dato che potrebbe apparire come un modo per non rompere definitivamente con l’Europa e rimanerne comunque schiavi.

L'opposizione di Corbyn

Ovviamente non sono mancate le critiche del deputato laburista Corbyn, il quale teme che la proposta avanzata dall'UE possa isolare definitivamente e commercialmente l’Irlanda del Nord. Corbyn, al contrario della May, non vede come questo tanto sereno cammino dell'Inghilterra dall'UE possa giovare all'Irlanda e possa non farla mettere in ginocchio sia economicamente che commercialmente.

Siccome la May si trova impegnata in una laboriosa campagna elettorale, per convincere gli inglesi che il tutto sia una buona idea, ha proposto al suo oppositore di affrontarla in un dibattito televisivo in modo che possa chiarire ogni dubbio e rispondere in maniera esaustiva alle domande della controparte.

In molti si domandano se Corbyn se la senta di presentare pubblicamente le perplessità del partito e in altrettanti si chiedono quando il tanto chiacchierato dibattito potrà essere mandato in onda.

Tra le possibili serate c’è quella del 9 dicembre, ovvero due giorni prima del voto a Westminster sull'accordo Brexit, uno dei tanti macigni che Theresa May deve affrontare per portare avanti il progetto Brexit.